Russia, i tre scienziati che hanno lavorato ai missili ipersonici abbattuti da Kiev accusati di alto tradimento

Dovranno rispondere di accuse «molto serie» di fronte ai servizi di sicurezza, ha fatto sapere il Cremlino. Paura e disorientamento tra i colleghi

Tre scienziati russi che hanno lavorato a quello che dovrebbe (doveva?) essere uno dei gioielli dell’arsenale di Mosca, i missili ipersonici, rischiano di finire a processo per alto tradimento. A darne notizia è stato lo stesso Cremlino, all’indomani della distruzione da parte delle forze ucraine di sei dei missili di ultima generazione in una sola notte, nell’ultimo maxi-attacco aereo lanciato su Kiev. I tre accademici siberiani – Anatoly Maslov, Alexander Shiplyuk and Valery Zvegintsev – dovranno rispondere di accuse «molto serie», ha fatto sapere il Cremlino, il cui portavoce Dmitry Peskov ha indicato minaccioso che la relativa indagine è ora in mano ai servizi di sicurezza. Il caso allarma moltissimo la comunità scientifica e predata in realtà l’ultimo fallito attacco dai cieli su Kiev, se è vero che già lunedì – come riporta Reuters – è ampiamente circolato un appello firmato dai colleghi in solidarietà con i tre specialisti dell’arma ipersonica, per difendere la loro innocenza e palesare tutta la preoccupazione per i danni che un procedimento del genere rischia di infliggere alla scienza russa.


«Li conosciamo uno per uno come dei patrioti e persone di valore che non sarebbero mai capaci di fare ciò di cui vengono sospettati dalle autorità», si legge nella lettera aperta, di cui il Cremlino ha ammesso di aver preso conoscenza. I colleghi che conducono ricerche all’Itam, l’Istituto di meccanica teorica e applicata di Novosibirsk in Siberia, sottolineano in particolare come il materiale presentato dai tre scienziati in forum o pubblicazioni internazionali sia stato sempre ripetutamente verificato per assicurare che non includesse informazioni confidenziali. Se passa la logica dell’indagine ora aperta, scrivono apertamente gli altri ricercatori, allora «qualsiasi articolo o rapporto potrà portare ad accuse di alto tradimento». «In una situazione del genere, non siamo solo spaventati per il destino dei nostri colleghi. Semplicemente non sappiamo come continuare a fare il nostro lavoro», chiosano esplicitamente gli accademici. Abbastanza per frenare la rivalsa del Cremlino sui tre capri espiatori della disfatta ipersonica?


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