Emilia-Romagna, Paolo Cevoli sui romagnoli: «Ti dicono sempre un però, alla fine. “Abbiamo perso tutto, però siamo vivi”»

Il comico romagnolo racconta su “Repubblica” come i suoi concittadini stanno affrontando le conseguenze dell’alluvione: «C’è dolore, ma non c’è lamentela», dice

«Una situazione peggiore di come appare tv». Così, il comico romagnolo Paolo Cevoli su Repubblica racconta «cosa ha visto in questo giorni» in Emilia-Romagna. Per l’attore, che è uno degli ambasciatori della Romagna e che della comicità ha fatto un mestiere, i romagnoli non sono un popolo qualunque: «ti dicono sempre un però, alla fine. Abbiamo perso tutto, però siamo vivi». Ad esempio, «Una nonna aveva ottanta galline, ne è rimasta viva una sola. Lei sorrideva e mi ha detto: però una si è salvata», racconta. E alla domanda “come fanno?”, Cevoli risponde che «sì, c’è dolore», ma «non c’è lamentela e soprattutto non c’è disperazione». Anzi, spiega, «c’è sempre una chiusura positiva. E c’è una solidarietà mostruosa». Dopo aver raccontato di «essere figlio della Romagna», dove i suoi genitori avevano una pensione a Riccione, Cevoli si è soffermato – durante l’intervista di Michele Brambilla – su un episodio in particolare, avvenuto in questi giorni. «Ho ricevuto questo messaggio da un amico – dice il comico -. “Mio padre compirà tra poco 93 anni e ha perso tutto. Ma è forte. E quando io e mio fratello gli abbiamo detto che la sua casa e il vecchio mulino non c’erano più, lui ha tirato un sospiro, ha voluto guardare il video della rotta dell’argine e della casa distrutta, poi ha detto: No, non ho perso tutto. Sono qui con voi. E questo è tutto”. Io ho pianto molte volte, in questi giorni», ha concluso l’attore, spiegando, infine, come in Romagna ci sia «una positività indomabile».


Leggi anche: