«Genovese può uscire dal carcere»: la Procura generale dà parere favorevole, attesa la decisione dei giudici

L’ex imprenditore, condannato lo scorso settembre per violenza sessuale, deve scontare ancora 4 anni

Secondo la Procura generale, Alberto Genovese può uscire dal carcere. È stato infatti dato parere favorevole all’istanza avanzata dai legali dell’imprenditore per l’affidamento terapeutico in una comunità. Genovese è stato condannato a 8 anni e 4 mesi – pena ricalcolata a 6 anni, 11 mesi e 10 giorni per la decisone di non presentare ricorso – per due casi di violenza sessuale: una a villa Lolita, a Ibiza, nel luglio del 2020, e l’altra quasi tre mesi dopo nel suo attico a Milano. Nella giornata di oggi, martedì 23 maggio, si è tenuta davanti ai giudici della Sorveglianza l’udienza per discutere l’istanza presentata dalla difesa dell’ex fondatore di start up digitali. Come scrive Ansa, la pena residua – tolto il cosiddetto pre-sofferto – che Genovese deve ancora scontare sta per scendere sotto ai 4 anni. Quindi, l’ex imprenditore avrebbe già scontato, in sostanza, la parte di pena che copre le imputazioni di violenza sessuale, reato ostativo alla misura alternativa al carcere.


Genovese era entrato a San Vittore nel novembre del 2020 fino a fine luglio 2021, quando era passato ai domiciliari in una clinica per disintossicarsi. Era tornato in carcere il 13 febbraio scorso per l’esecuzione della pena definitiva, che gli era stata ridotta perché aveva rinunciato a presentare appello dopo la condanna in abbreviato, sulla base delle nuove norme della riforma Cartabia. Oggi, nell’udienza tenutosi nell’aula del piano terra del Palazzo di Giustizia milanese, la procura ha dato parere favorevole alla richiesta degli avvocati di Genovese, Salvatore Scuto e Antonella Calcaterra. L’affidamento terapeutico si può infatti richiedere quando la pena residua non supera i 6 anni. Tutte condizioni, dunque, che hanno portato anche la Procura generale (col sostituto pg Giuseppe De Benedetto) a dare parere favorevole alla richiesta della difesa. I giudici decideranno nei prossimi giorni. Genovese rischia intanto il processo anche per un secondo filone di indagini nel quale è accusato di altre due violenze con lo stesso schema, di intralcio alla giustizia e di detenzione di materiale pedopornografico. Su questa tranche di indagini, già chiuse, si va verso la richiesta di rinvio a giudizio per lui, per la sua ex fidanzata e per l’ex braccio destro dell’imprenditore, Daniele Leali.


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