Aragozzini: «Invitai Tina Turner nella mia suite, mi porse le labbra. E io sparai tre colpi di pistola in aria. Poi per due anni fummo fidanzati»

Le memorie del discografico sulla rockstar appena scomparsa a un Giorno da Pecora

Il primo incontro intimo avvenne in un famoso albergo di Rimini dopo il concerto che Tina Turner aveva appena terminato. «Stavamo nello stesso albergo, lei stava in una suite e io in un’altra. La invitai nella mia dove avevo organizzato una cena fredda in terrazza». Il racconto è di Adriano Aragozzini, discografico e impresario internazionale di concerti ed eventi a Un giorno da pecora del 25 maggio. E in quella cena scattò la scintilla di un amore fra la rockstar americana e l’impresario italiano che sarebbe durato quasi due anni e mezzo. Ma fu una scintilla molto particolare.


«Lei si presentò», ha raccontato Aragozzini, «con un abito da sera straordinario dopo avere fatto la doccia e mangiammo parlando e scherzando. Io la guardai e le dissi: Tina, vorrei fare qualcosa di straordinario… Lei annuì e mi porse le labbra per baciarmi. Io invece mi alzai, tirai fuori dalla giacca la mia rivoltella e spari tre colpi per aria…». Gelo in studio. Il simpatico Lauro chiede: «Ma scusi, Aragozzini, perché quando Tina Turner le si avvicina per darle un bacio lei spara tre colpi con la pistola?!?”. Risposta: “Non lo so. Un momento di follia”. E dopo tre colpi di pistola come reagì Tina Turner? “Allora, prima fu spaventata. Poi mi guardò con una faccia incredibile. Poi si mise a ridere per mezz’ora…».


Un giovane Adriano Aragozzini con Tina Turner

Così sfumò il primo incontro galante Aragozzini-Turner, e anche il primo bacio restò sospeso. Ma pochi mesi dopo durante la tournée italiana della rockstar Tina e Adriano si trovarono seduti a fianco in un locale «E lei mi abbracciò, e tutto il resto è stato automatico”. La storia d’amore sarebbe durata più di due anni e si interruppe perché Aragozzini era stato privato del passaporto e dei conti correnti in seguito a una lite giudiziaria con l’ex moglie e “non potevo raggiungere Tina negli Stati Uniti». La cantante ogni fine settimana gli mandava un telegramma per dirgli in che città americana avrebbe cantato e in quale albergo avrebbe dormito. «Ho una scatola intera con quei suoi telegrammi. Io le avevo spiegato perché non potevo raggiungerla. Ma non so se mi ha mai creduto». E dopo qualche mese così la storia d’amore finì.

RAI | Adriano Aragozzini in collegamento con Un giorno da pecora su Radio1

Il simpatico Lauro e Geppi Cucciari hanno chiesto ad Aragozzini come si chiamavano a vicenda i due fidanzatini speciali in quegli anni. «Ah, io la chiamavo con una parola americana che non posso dire perché non verrebbe capita…». Era un insulto? «Qualcosa del genere, ma a lei piaceva e la faceva ridere moltissimo». E lei aveva dato ad Aragozzini un nomignolo? «Sì, ma anche questo non lo posso dire per lo stesso motivo… ecco un nomignolo di due parole e la seconda era Baby…». Geppi Cucciari: «Almeno l’iniziale del primo nome?». Aragozzini: «F…». Geppi: «Capito: Fucking Baby…»…

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