Meloni sulla Rai, bordate al comizio di Catania: «Libero la cultura da sistema di potere: qualcuno non sa misurarsi col merito» – Il video

Al comizio di chiusura della campagna elettorale di Catania, la premier ha poi ammesso che le difficoltà sull’immigrazione: «Ma alla fine la spunto io»

«Io non intendo sostituire un intollerante sistema di potere con un altro intollerante sistema di potere. Voglio liberare la cultura italiana da un intollerante sistema di potere, in cui non potevi lavorare se non ti dichiaravi di una certa parte politica. Voglio un sistema meritocratico e plurale che rappresenti tutti che dia spazio a tutti in base al valore che dimostrano e non alla tessera». Così la premier Giorgia Meloni, al comizio per la conclusione della campagna elettorale a Catania, insieme agli altri leader del centrodestra. «Se nella Rai – aggiunge – qualcuno deve misurarsi col merito e decide che non ce la fa e deve misurarsi con altro, non è un problema che possiamo porci noi». Sull’immigrazione ha invece ribadito: «Siamo nella peggiore congiuntura sull’immigrazione, ma vi prometto che la spunto io alla fine. E quando risolveremo questo problema non sarà una boutade, preferisco metterci più tempo ma trovare soluzioni strutturali».


Meloni: «La nostra forza è la stabilità del governo»

«Io non mi preoccupo di stare lì ad apparecchiarsi la legge elettorale a 6 mesi dal voto, che serviva a chi stava in maggioranza per vincere le elezioni, mi interessa lasciare a questa nazione una parvenza di normalità». Questa la posizione del presidente del Consiglio in merito alle riforme. Non solo. Per Meloni ci sono stati cambi di governo continui e «lo paghiamo perché quando l’orizzonte è breve il governo cerca di dedicarsi solo al consenso immediato, non c’è visione, non c’è strategia. Lo abbiamo pagato a livello internazionale con una credibilità scarsa. Oggi la grande forza che noi abbiamo è la stabilità di questo governo». «Una eredità che vi prometto – ha aggiunto – è una riforma che garantisca due cose, stabilità di governi per dare a chi vince 5 anni per realizzare il programma e poi chiedere conto. E rispettare il mandato dei cittadini: basta coi governi nati in laboratorio, basta col voto che non conta niente e tutte queste dinamiche che ci hanno devastato».


Meloni: «Non tanti contenti di noi al governo, ma c’è potere del popolo»

La presidente del Consiglio, due vice premier e due ministri. Questo l’appoggio del centrodestra a Catania a sostegno della candidatura a sindaco di Enrico Trantino. Sul palco con Giorgia Meloni ci sono Matteo Salvini, Antonio Tajani, Maurizio Schillaci, Nello Musumeci e il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi. «Non sono in tanti a essere contenti che siamo al governo, ma c’è un potere più forte di tutti, il popolo italiano, e finché c’è il consenso vostro andiamo avanti», ha dichiarato dal palco la presidente del Consiglio. «Abbiamo rotto tanti tabù in questa nazione – ha aggiunto la leader di FdI -. Qualcuno si aspettava che facessi il presidente del Consiglio? I limiti nella vita non li scelgono gli altri, sono solo quelli che tu stesso scegli di importi». Meloni, in conclusione, si è detta fiera della sua squadra, annunciando che il prossimo consiglio dei Ministri sarà un provvedimento dedicato al Made in Italy.

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