Canal Grande colorato di verde, interviene Zaia: «Mi preoccupa il rischio emulazione, dobbiamo tutelare Venezia»

Proseguono le indagini per risalire ai responsabili dell’azione, mentre le prime evidenze escludono rischi per la popolazione

Non si tratterebbe di un agente inquinante. Venezia e i suoi cittadini non correrebbero alcun pericolo per la chiazza verde fluorescente apparsa nelle acque del Canal Grande, la mattina del 28 maggio, ma per Luca Zaia esiste «un rischio emulazione». È questa la preoccupazione che il presidente della Regione Veneto ha condiviso con l’Ansa. Parlando con l’agenzia di stampa, Zaia ha dichiarato: «Venezia, come altri luoghi simbolo del Veneto, ha una tale visibilità che gesti come quello di oggi potrebbero diventare la vetrina per sempre più “personaggi” in cerca di clamore. Bene ha fatto la prefettura a convocare immediatamente una riunione d’urgenza, mettendo attorno ad un tavolo le varie forze dell’ordine. Serviva un primo segnale compatto di risposta, ora attendiamo le indagini per capire meglio quello che è accaduto».


ANSA/FABIO FRUSTACI | Luca Zaia, presidente della regione Veneto

Il presidente ha ribadito che la sostanza gettata nelle acque del canale sembrerebbe inoffensiva: «I tecnici dell’Agenzia regionale per l’ambiente, l’Arpav, hanno prelevato l’acqua colorata, effettuando dalla tarda mattina le prime analisi. Il liquido verde sembra essere un composto organico colorante utilizzato per ispezioni idriche o in speleologia. Se verrà confermato, potremo tirare un sospiro di sollievo: questi composti si usano solitamente anche nelle falde, senza alcun pericolo per la salute umana. Resta il fatto che purtroppo Venezia è diventata palcoscenico di azioni ben sopra le righe: servono risposte adeguate e forti. Dobbiamo tutelare la città, i beni monumentali, il diritto di tutti di poter godere delle bellezze storiche senza sfregi di singoli scalmanati».


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