Avevano abbandonato il figlio neonato in un sacchetto, arrestati i genitori nel Trapanese: hanno 16 e 19 anni

Il piccolo era stato soccorso da due carabinieri dopo la segnalazione di un contadino che aveva scoperto il sacchetto sul bordo di una strada nelle campagne di Paceco

Sono stati arrestati il padre e la madre del bambino appena nato che era stato abbandonato lo scorso anno in una campagna a Paceco, in provincia di Trapani. A ritrovare il neonato chiuso in un sacchetto di plastica era stato un contadino, che chiamò subito i carabinieri che hanno salvato il piccolo, che è stato chiamato Francesco Alberto, prendendo il nome di battesimo del carabiniere Alberto Marino che insieme al collega Leonardo Tumbarello ha soccorso il neonato. I due genitori residenti nel centro storico trapanese sono accusati di tentato infanticidio in concorso. Secondo Prima pagina Trapani si tratterebbe di una ragazza di 16 anni, portata in un istituto penale per minorenni e un ragazzo di 19 anni, condotto in carcere al Pietro Cerulli di Trapani. Il bambino era stato ritrovato senza cordone ombelicale, ma con ancora la placenta nel sacchetto. Dettagli che avevano fatto ipotizzare agli inquirenti che il piccolo fosse stato partorito in casa. Era stato abbandonato lungo una stradina sterrata poco trafficata.


Le indagini

Dal ritrovamento, i carabinieri hanno analizzato ore di immagini dei sistemi di videosorveglianza e hanno interrogato diversi residenti della zona, oltre che gli operatori sanitari del posto. La svolta delle indagini è arrivata dagli interrogatori nelle scuole. È emerso infatti che la sospetta madre del piccolo da diversi giorni aveva smesso di frequentare le lezioni. A dare l’ultima conferma è stato infine il test del Dna, che ha confermato la perfetta compatibilità tra il bambino e i due ragazzi. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, sarebbe stata la ragazza a decidere di abbandonare il bambino con il suo fidanzato, dopo aver tenuto nascosta la gravidanza a famigliari e conoscenti. La notte del parto, i due hanno abbandonato il neonato in un terreno «con la piena consapevolezza di esporre il loro figlio non soltanto ad astratti ed eventuali pericoli» ma anche «al rischio di una morte pressoché certa».


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