Mantovano risponde a Renzi su politici e giornalisti spiati dagli 007: «Mai autorizzato intercettazioni»

Il sottosegretario alla Presidenza risponde all’ex premier dopo il suo allarme sulle presunte «captazioni preventive» svolte dai servizi segreti

Dall’insediamento del governo Meloni «non ho mai autorizzato alcuna forma di intercettazione a carico di esponenti politici o di giornalisti». Con queste parole, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, risponde a Matteo Renzi che, in un’intervista a Repubblica, ha chiesto di fare chiarezza sulla possibilità che «400 – tra politici e giornalisti – siano stati spiati dai servizi segreti». L’ex premier – parlando di un passaggio del libro Luigi Bisignani e Paolo Madron “I potenti al tempo di Giorgia”, edito da Chiarelettere, in cui si fa riferimento a delle intercettazioni da parte dell’intellingece – ha infatti sottolineato come l’esecutivo sia davanti ad un bivio: «Il Governo e l’Autorità delegata Alfredo Mantovano – osserva – sono davanti a due sole strade possibili: dire che è stata scritta una bugia, smentendo ufficialmente. Oppure venendo immediatamente a spiegare al Copasir cosa è accaduto».


La replica

Mantovano, responsabile dei servizi segreti, per replicare alle affermazioni di Renzi ha ribadito come «l’attenzione del Governo a evitare qualsiasi improprio uso di tale strumento è dimostrata dal fatto che esso ha proposto e fatto inserire nella legge di bilancio 2023 una norma (art. 1, comma 684, L. 29 dicembre 2022 n. 197), che tutela con maggior efficacia: la segretezza delle informazioni acquisite nel corso dell’attività; la coerenza delle attività svolte con i fini istituzionali delle Agenzie», ha detto il sottosegretario. «In particolare, a seguito di tale mutamento normativo: è divenuta autonoma la disciplina delle intercettazioni preventive dei Servizi rispetto alle intercettazioni preventive di polizia (ex art. 226 norm. att. c.p.p.); risulta ampliato il potere di verifica da parte dell’autorità giudiziaria, cioè del procuratore generale della corte di appello di Roma, sulle operazioni svolte, dato che le Agenzie sono tenute a consegnare non più soltanto il “verbale sintetico” e i “supporti mobili” utilizzati, ma anche i “contenuti intercettati”; sono stati ampliati gli obblighi di distruzione del materiale depositato, che riguarda tutta la documentazione consegnata al procuratore generale; si è resa più specifica la disciplina sul tracciamento delle comunicazioni telefoniche e telematiche e sull’acquisizione dei “dati esterni” (es. dati anagrafici, tabulati, ecc.), con un termine massimo – assente nella precedente disciplina – per la distruzione dei dati acquisiti nel corso dell’attività e per la consegna del verbale delle operazioni al procuratore generale».


«In base alla legge n. 124/2007, – sottolinea ancora il sottosegretario – l’Autorità delegata è obbligata a effettuare un vaglio preventivo sulle richieste di intercettazioni, finalizzandole alla difesa dell’indipendenza, dell’integrità, della sovranità della Repubblica e delle istituzioni democratiche, per mettere al riparo da ogni minaccia, attività eversiva e forma di aggressione criminale e terroristica, attività di spionaggio e di proliferazione concernenti materiali strategici. A seguito del rilascio della delega da parte dell’autorità politica, i direttori delle Agenzie formulano la richiesta di autorizzazione delle intercettazioni al Procuratore generale. Nei 7 mesi di attività del Governo, il rilascio della delega è stato improntato a un’analisi puntuale e rigorosa dei requisiti e delle condizioni previste dalla legge, sia per la stretta attinenza delle motivazioni alle finalità di ricerca informativa, sia per l’individuazione dei soggetti nei confronti dei quali si indirizzavano le attività di intercettazione», conclude Mantovano, assicurando che «l’autorità giudiziaria valuterà ogni eventuale accertamento, a garanzia delle istituzioni e dell’ordinamento democratico» poiché quello evocato da Renzi è «uno scenario che, se vero, sarebbe gravissimo», ha concluso assicurando di aver .«comunicato al presidente del Copasir, Lorenzo Guerini, la disponibilità a fornire ogni utile informazione, qualora ne ravvisi l’opportunità». Subito dopo le dichiarazioni di Mantovano, è arrivata la reazione di Italia Viva: «Il senatore Renzi ha apprezzato l’attesa smentita del sottosegretario Mantovano. Domani Renzi tornerà sul tema nel proprio editoriale su Il Riformista», hanno fatto sapere fonti Iv in una nota.

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