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Polonia, mezzo milione di persone in piazza contro il governo. «È la marcia più partecipata dal 1989» – Il video

L'ondata di rabbia per la legge che vuole limitare le interferenze straniere, ma considerata un bavaglio dall'opposizione guidata da Donald Tusk

A Varsavia centinaia di migliaia di persone sono scese in strada per protestare contro le tendenze autocratiche del governo di destra e a favore di una «Polonia democratica, tollerante ed europea». Si tratta della marcia «in difesa della democrazia» più partecipata dalla fine del comunismo, dopo la svolta del 1989 e il ritorno alle istituzioni democratiche. A chiedere ai polacchi di manifestare è stato Donald Tusk, leader del principale partito di opposizione Piattaforma Civica ed ex primo ministro polacco tra il 2007 e il 2014, nonché presidente del Consiglio europeo tra il 2014 e il 2019. In questi giorni, Tusk sembra essere più che mai nel mirino del partito conservatore al potere, Diritto e Giustizia, di Jaroslaw Kaczynski che nei giorni scorsi ha voluto una legge, già accolta dal parlamento, che viene denominata «Lex anti-Tusk».

Cosa prevede la legge della diatriba

La norma prevede l’istituzione di una commissione speciale incaricata di indagare sulle presunte interferenze russe in Polonia dal 2007 al 2021. Il testo che mira ed escludere dalla vita pubblica gli esponenti politici responsabili delle influenze di Mosca ha provocato inevitabilmente malumori tra gli esponenti dell’opposizione tra cui appunto Tusk – accusato all’epoca di avere legami troppo stretti con la Russia -, anche in vista delle elezioni che si terranno nell’autunno di quest’anno e sulle quali l’ex premier è convinto di portare il Paese «alla vittoria», ha detto al termine della manifestazione. Anche il capo di Stato polacco ha firmato la legge, salvo poi – spinto dalle critiche mosse sia dal presidente Usa, Joe Biden, sia dalla Commissione Ue – fare un passo indietro presentando nuovi emendamenti, che dovranno essere votati dal parlamento, tra cui la proposta di revisione della stessa da esperti super partes. Le preoccupazioni sulla legge in questione sono diverse: in sintesi, molti ritengono che l’istituzione di questo organo con poteri sia investigativi che giudiziari sia un tentativo di silenziare gli avversari nelle elezioni di ottobre (la data non è ancora stata stabilita), anche perché i risultati della neo-commissione dovrebbero arrivare proprio a settembre, dunque un mese prima della tornata elettorale. Ci sono poi dubbi sulla sua legittimità costituzionale poiché solitamente queste funzioni sono prerogative della magistratura. Tuttavia, le proteste organizzate nell’anniversario delle prime elezioni parzialmente libere, vinte da Solidarnosc, non riguardano solo la legge Tusk. Il governo polacco sotto la guida di Mateusz Morawiecki ha da tempo assecondato tendenze di tipo autocratico, approvando leggi contro l’aborto e limitando i diritti della comunità Lgbtqi+.

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