Portare cani e gatti in ufficio al Senato? La battaglia di La Russa per accontentare la senatrice di FI: «Ogni giorno devo assentarmi per accudire la mia Puggy»

Il presidente del Senato sta provando a trovare un modo per rendere possibile la convivenza degli animali domestici negli uffici dei senatori

Dopo anni di tentennamenti, il presidente del senato Ignazio La Russa ha deciso che il momento era propizio. Il numero due di Fratelli d’Italia ha presentato una richiesta per trovare, nei regolamenti del Senato, uno spiraglio da cui possano passare gli animali domestici, al momento non consentiti a Palazzo Madama. Un’aggiunta di cui non godrebbe solo lui, dato che sono molti i senatori che da tempo sperano di poter portare con sé il proprio animale da compagnia. Tra loro, racconta il Fatto Quotidiano, C’è Michela Biancofiore, senatrice di Forza Italia, che se potesse andare al lavoro con Puggy, sua amatissima carlina, non sarebbe costretta ad assentarsi ogni giorno o quasi dalle 13 alle 17 per accudirla. Anche se potrebbe ripresentarsi il rischio di un nuovo intreccio amoroso con Dudù, il barboncino maltese di casa Berlusconi.


Il bivio

Pare sia stata proprio Biancofiore a convincere La Russa che era ora di fare qualcosa. Alla capogruppo dei centristi ha fatto da spalla l’assistente parlamentare di La Russa, Camilla Bianca Mattioli. La questione da risolvere, però, è capire chi eventualmente si occuperebbe degli animali e dei loro bisogni. Al momento non sono previste figure professionali di questo tipo. I questori, quindi, sono di fronte a un bivio: prendersi in carico le conseguenze dell’approvazione? O subire le pressioni e i malumori di un diniego? L’istruttoria, intanto, è aperta da una ventina di giorni. E se la premier Giorgia Meloni si definisce underdog, Biancofiore dichiara in aula che «su questo avrei molto da dissentire, visto che i cani e gli animali in generale sono spesso migliori e più dignitosi delle persone».


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