In Evidenza ENISiriaUSA
POLITICACamera dei deputatiCorte dei contiGiancarlo GiorgettiGoverno MeloniLegaRecovery PlanUnione europea

Giorgetti: «Non rinunciamo ai fondi Pnrr finché sono convenienti». Domani il voto di fiducia sulla stretta alla Corte dei conti

05 Giugno 2023 - 17:17 Redazione
Il voto finale sul decreto Pa che include l'emendamento potrebbe arrivare in notturna o al più tardi mercoledì mattina

Un evento organizzato da Bloomberg dà occasione al ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, di chiarire la linea politica del governo su vari aspetti legati all’economia del Paese, a cominciare dalla gestione dei fondi del Pnrr. Più o meno nelle stesse ore, mentre il ministro parla, la Camera si appresta a votare sull’ultimo tema di polemica collegato al Recovery plan: il governo ha posto la mozione di fiducia sul dl Pa, quello che contiene la decisione di eliminare i controlli contestuali sull’andamento dell’attuazione del Piano da parte della Corte dei conti (ma non elimina gli altri). «Non voglio rinunciare proprio a niente se i fondi del Pnrr sono convenienti», dice Giorgetti: «Dobbiamo valutare quali siano gli investimenti più produttivi in termini di capacità di crescita per il Paese e se qualche progetto non è più attuale è nostro dovere rivederlo». Anche perché l’eventuale fallimento dell’Italia sarebbe «un colpo d’immagine» e «anche la Commissione europea ha interesse che l’Italia investa e si muova bene». In ogni caso, continua il ministro, bisogna uscire dallo scontro con la burocrazia europea: «I fondi ci sono rimangono e rimangono i soggetti che sono la maggioranza. Come accaduto in passato sono stati esclusi due finanziamenti legati agli stadi e con le risorse risparmiate possiamo metterli nella transizione energetica».

Nel frattempo, dopo che in mattinata i magistrati contabili si erano riuniti in assemblea come forma di allerta e protesta contro la stretta voluta dal governo, la conferenza dei capigruppo alla Camera ha calendarizzato per domani alle 14 il voto di fiducia sul decreto Pa. Considerando che ci saranno da votare anche gli ordini del giorno, il voto finale potrebbe arrivare in notturna o la mattina successiva. Ma la maggioranza si è mostrata compatta e, nonostante le proteste dell’opposizione, non si attendono incidenti.

Leggi anche:

Articoli di POLITICA più letti