Bonus figli detassato e fringe benefit a 1.000 euro per tutti, l’ipotesi sulle novità al Dl Lavoro per i dipendenti senza figli

Possibili modifiche anche sullo smartworking, in scadenza a fine giugno. Il ministro Zangrillo: «Non siamo più in pandemia, resterà solo per i lavoratori fragili»

Il limite di esenzione fiscale per i fringe benefit potrebbe salire a 1.000 euro per tutti, con l’aggiunta di un «bonus figli» detassato da 660 euro per un massimo di tre figli. È questa una delle ipotesi a cui sta pensando il governo Meloni per modificare il Dl Lavoro. Il provvedimento, approvato in cdm lo scorso 1° maggio, ha alzato il tetto dei compensi detassati che l’azienda può distribuire ai propri dipendenti da 258 euro a 3mila euro, ma solo per i lavoratori con figli. La modifica su cui starebbe ragionando l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni permetterebbe di allargare la platea dei beneficiari, ma si sta valutando quali sarebbero le coperture necessarie, probabilmente attorno ai 250 milioni di euro. I fringe benefit sono tutti quei contributi economici assegnati dalle aziende ai dipendenti in forme diverse dal denaro, che compaiono però in busta paga. La detassazione introdotta dal governo Meloni con il Dl Lavoro ha durata provvisoria, anche se nei giorni scorsi è stata la stessa premier a rivelare di essere al lavoro per rendere i nuovi limiti definitivi: «Vogliamo rendere strutturale il tema dei fringe benefit e la detassazione del contributo del datore di lavoro per i lavoratori ai quali nasca un figlio».


Le modifiche allo smartworking

Tra le altre possibili modifiche al Dl Lavoro c’è anche la questione dello smartworking, in scadenza a fine giugno. In questo caso, l’ipotesi a cui starebbe pensando l’esecutivo è una proroga solo per i lavoratori fragili, e non anche per i genitori con figli under 14. «Non siamo più in pandemia, per cui non credo ci sia più l’urgenza di intervenire sui genitori con figli under 14. Auspico invece continui ad esserci la giusta attenzione nei confronti dei fragili», ha spiegato il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo in un’intervista al Messaggero. I lavori in commissione Affari sociali del Senato proseguono, con l’obiettivo di chiudere in settimana. Il testo è atteso in aula a Palazzo Madama tra martedì 13 e mercoledì 14 giugno.


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