Cassa integrazione cumulabile con il lavoro a termine, la svolta del governo

L’obiettivo dell’esecutivo è anche quello dell’emersione dei “lavoretti” che oggi si svolgono in nero

Il governo Meloni si appresta a rendere cumulabile la Cassa Integrazione con il lavoro a termine. Il disegno di legge che accompagnerà il decreto approvato dal governo a inizio marzo avrà all’interno la novità sugli ammortizzatori sociali. Una scelta che guarda ai contratti della durata di sei mesi lavorativi. Per questo tipo di rapporti non scatterà la sospensione del trattamento. La perdita del beneficio economico riguarderà soltanto i giorni effettivamente lavorati. L’obiettivo dell’esecutivo è anche quello dell’emersione dei “lavoretti” che oggi si svolgono in nero. Nella relazione integrativa al disegno di legge, spiega oggi Il Messaggero, si cita l’orientamento giurisprudenziale della Corte di Cassazione. Che in una sentenza del 1992 aveva già indicato che «lo svolgimento di attività lavorativa remunerata, sia essa subordinata od autonoma, durante il periodo di sospensione del lavoro con diritto all’integrazione salariale comporta non la perdita del diritto all’integrazione per l’intero periodo predetto ma solo una riduzione dell’integrazione medesima in proporzione ai proventi di quell’altra attività lavorativa». L’articolo 3 del Ddl interviene quindi per unificare l’attuale normativa. Che distingueva per quanto riguarda il lavoro subordinato il caso dei contratti di durata inferiore a sei mesi da quelli che invece hanno un’estensione temporale superiore. Per questi ultimi era già previsto il principio della riduzione del trattamento di Cig in relazione alle sole giornate di lavoro effettivamente prestate. Ora viene cancellata la distinzione. La stessa regola si applicherà per tutte le tipologie di lavoro dipendente e autonomo.


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