«Solo bandiere arcobaleno», polemica per la decisione del Torino Pride che esclude quelle dell’Ucraina. Poi la marcia indietro

L’avviso degli organizzatori ha creato malumori sui social e in giornata è arrivato il chiarimento

Prima l’annuncio, poi il ripensamento. Gli organizzatori del Torino Pride hanno pubblicato ieri, 14 giugno, un avviso in cui chiedevano ai partecipanti della manifestazione di sabato 17 giugno di non portare bandiere in piazza diverse da quella arcobaleno. «Al Pride ci aspettiamo di vedere tante cose e ci auguriamo che siano tutte belle. Ci sono però alcune cose che non vorremmo vedere», si legge nel comunicato postato sui social, «bandiere nazionaliste (non siamo a giochi senza frontiere), bandiere atlantiste (il pride ha una posizione pacifista), e altre cose di questo genere». Nel comunicato si legge ancora: «Non vorremmo vederle perché il Pride guarda a una comunità allargata che è fuori da confini, barriere, frontiere: anzi, proprio le frontiere non riusciamo a sopportarle, noi che transitiamo dentro e fuori i generi e che attraversiamo silenzi e pregiudizi. Le nostre bandiere, nelle loro sfumature, non chiedono il passaporto, non controllano la residenza, non verificano il conto in banca. I colori dei nostri vessilli ogni anno si fanno più stretti per lasciare posto ad altri colori e altre sfumature identitarie. Le bandiere con pochi colori, definiti e inamovibili, ci sembrano solo molto tristi. Se ci saranno bandiere di questo tipo chiederemo gentilmente di abbassarle».


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Il chiarimento

In poche ore si è accesa la polemica sui social, con la denuncia della giornalista statunitense e combattente nelle Forze armate di Kiev che ha sottolineato come la decisione escludesse di fatto ai manifestanti di portare le sventolare dell’Ucraina. Sarah Ashton-Cirillo ha pubblicato un video in cui ha sottolineato le discriminazioni a cui è soggetta la comunità Lgbtqia+ in Russia a quasi di leggi repressive: «La bandiera ucraina rappresenta l’orgoglio e la libertà per tutte le persone». Dopo l’appello, il Torino Pride ha risposto all’attivista. «Abbiamo sempre denunciato le leggi russe contro gli omosessuali, sostenuto l’Ucraina e condannato le violazioni dei diritti umani. Ci scusiamo per eventuali malintesi riguardanti le bandiere ucraine», si legge su Twitter, «ci dispiace che la nostra richiesta sia stata interpretata come un divieto alla presenza delle bandiere ucraine, non è né nostra intenzione né nostro interesse». E chiarisce: «Abbiamo chiesto di unirci sotto le bandiere arcobaleno per rappresentare l’unità della comunità Lgbtqia+ nel mondo e di non dividerci in base a quelle nazionali». Una risposta che ha soddisfatto Ashton-Cirillo: «Ce l’abbiamo fatta, la bandiera ucraina sarà ammessa al Pride».

Foto di copertina: EPA/SEBASTIAO MOREIRA | Pride di Sao Paulo, Brasile, 11 giugno 2023

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