L’Ue vuole bandire Huawei e Zte, ma il colosso cinese non ci sta: «Critiche ingiuste e contro il libero commercio»

Ecco perché la Commissione europea vuole intervenire e la replica della società sotto mirino

«Huawei si oppone fermamente ed è in disaccordo con i commenti fatti dai rappresentanti della Commissione Europea. È evidente che questi non si basano su valutazioni verificate, trasparenti, obiettive e tecniche delle reti 5G». Così l’azienda di telefonia replica fermamente alle accuse sollevate dalla Commissione, la quale sostiene che il colosso cinese per telecomunicazioni Huawei e Zte sia un rischio per la sicurezza dell’Ue e ha annunciato che eviterà di ricorrere ai servizi di telefonia mobile basati sulle apparecchiature di queste società. Ma Huawei non ci sta perché, a loro dire, si tratta di «restrizioni o esclusioni basate su giudizi discriminatori che comporteranno seri rischi economici e sociali che ostacoleranno l’innovazione e potrebbero portare distorsioni nel mercato dell’Ue».


«È contro il libero commercio»

Per questo la società si oppone a quella che definisce «un’azione contraria ai principi del libero commercio» e pretendono che di essere tutelati dalle leggi dell’Ue e degli Stati membri, nonché dai loro impegni internazionali. «La sicurezza informatica è la nostra principale priorità. La nostra azienda ha a disposizione un Cyber Security Transparency Centre a Bruxelles. Questo centro è aperto ai clienti e alle organizzazioni che operano test indipendenti», aggiungono.


Perché l’Ue vuole intervenire

Al centro della questione vi è il Commissario per il mercato interno europeo Thierry Breton che ha dichiarato: «Non possiamo permetterci di mantenere dipendenze che potrebbero diventare armi contro i nostri interessi. Sarebbe un rischio troppo grande per la nostra sicurezza comune». E per questo ha annunciato che la Commissione «adotterà le necessarie misure di sicurezza per non acquisire nuovi servizi di connettività basati su apparecchiature di questi fornitori». A spianare la strada sono stati gli Stati Uniti che hanno già bloccato la vendita di cinque fornitori cinesi, tra cui Huawei e ZTE. E l’Europa è sotto pressione per fare altrettanto. Divieti alla fornitura di apparecchiature 5G sono già stati imposti anche nel Regno Unito e in Canada. Intanto, i paesi europei continuano a essere divisi sull’approccio da adottare.

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