Viaggi e festini hard con le offerte dei fedeli, lo sconto per don Euro: in appello pena ridotta

Le denunce nel 2015, quando l’escort napoletano Francesco Mangiacapra raccontò di aver conosciuto l’ex sacerdote

Era stato accusato di raccogliere le donazioni dei fedeli per poi spenderle in vacanze in alberghi di lusso, incontri a pagamento con uomini escort e consumo di sostanze stupefacenti. Per il sacerdote Luca Morini, anche noto con il soprannome di ‘Don Euro’, il tribunale di Massa in primo grado aveva stabilito una pena di sette anni e sei mesi. Ma ieri, in appello, l’imputato ha ricevuto uno sconto di un anno e mezzo. Il processo d’appello per sostituzione di persona ed estorsione si è infatti concluso con la condanna a 6 anni di reclusione per l’ex parroco di Caniparola, Avenza e Massa, tornato da tempo allo stato laicale. La riduzione, come spiega il Secolo XIX, è dovuta all’intervenuta prescrizione rispetto al reato contestato in origine, tra gli altri, di sostituzione di persona. Mentre la Corte di Appello di Genova ha confermato il resto delle accuse. I giudici liguri l’hanno in particolare ritenuto colpevole di estorsione ai danni dell’ex vescovo della diocesi di Massa, Carrara e Pontremoli, Giovanni Santucci.


I fatti

Lo scandalo attorno all’ex religioso era scoppiato circa otto anni fa. Sembra, secondo quanto riporta il Giornale, che le forze dell’ordine fossero già state insospettite con la frequenza con cui Morini chiedeva l’obolo ai fedeli. Donazioni, spiegava, che sarebbero state impiegate a beneficio della chiesa e della comunità. A scoperchiare il vaso di Pandora definitivamente, nel 2015, fu però il racconto dell’escort napoletano Francesco Mangiacapra. Il quale aveva denunciato di aver conosciuto Morini, e che quest’ultimo si era presentato a lui come un magistrato potente. La verità era però presto venuta a galla. Mangiacarta (che ha scritto addirittura un libro sull’argomento) riuscì anche a filmare di nascosto gli incontri con Don Euro, per documentare al meglio le accuse. In tribunale, aveva accusato l’ex religioso di essere «ossessionato dal sesso». Si costituì parte civile assieme ad altri quattro escort: a loro, secondo quanto stabilito dal tribunale di Massa, spetteranno complessivamente 14 mila euro di risarcimento danni. Per le imprese appena citate, l’imputato era finito anche nel mirino della trasmissione televisiva Le Iene. Adesso, avrebbe già annunciato tramite il proprio avvocato l’intenzione di fare ricorso in Cassazione.


Foto copertina: Il Secolo XIX

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