Prigozhin, a capo della Wagner, accusa (nuovamente) i vertici di Mosca: «Ingannano il popolo russo sulla controffensiva ucraina»

In un messaggio audio sottolinea i progressi di Kiev sul campo di battaglia: «Enormi aree sono state consegnate al nemico»

Nuove accuse di Yevgeny Prigozhin ai vertici della Federazione russa. Per il capo del gruppo Wagner i funzionari di Mosca starebbero ingannando i russi sul corso dell’offensiva ucraina. «Stanno raggirando il popolo russo», ha dichiarato in un messaggio audio in cui sottolinea i progressi di Kiev: «Enormi aree sono state consegnate al nemico e le truppe ucraine hanno già cercato di attraversare il fiume Dnipro, sulla linea del fronte». Secondo il leader della milizia privata inoltre «tutto questo» sarebbe «totalmente nascosto. Un giorno la Russia si sveglierà e scoprirà che anche la Crimea è stata consegnata a Kiev», ha concluso Prigozhin.


In mattinata il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un’intervista alla Bbc, ha ammesso come i progressi della controffensiva ucraina sono «più lenti del previsto». L’ammissione del leader di Kiev è stata subito certificata dal nemico Vladimir Putin, che dopo aver dichiarato che «c’è un rallentamento» delle truppe ucraine sul campo di battaglia e che «il nemico sta subendo perdite serie», ha rincarato la dose: «I nuovi missili nucleari balistici intercontinentali pesanti trasportabili Sarmat, in grado di veicolare all’altro capo del globo fino a 10 testate nucleari con un solo vettore – ha annunciato Putin -, saranno presto pronti per il dispiegamento in combattimento». Minaccia, quella del presidente russo, bollata dal leader di Kiev come un bluff perché lo zar «ha paura per la sua vita, la ama molto», ha detto Zelensky.


In ogni caso, ha aggiunto il presidente ucraino, «non c’è modo di dirlo con certezza, soprattutto per quanto riguarda una persona senza legami con la realtà, che nel XXI secolo ha lanciato una guerra su larga scala contro il suo vicino». Anche il capo dei servizi segreti militari (Gru) ucraini, Kyrylo Budanov – dato per morto dai russi – si è detto convinto che «non si useranno armi nucleari. Nonostante tutta la mia antipatia per la Federazione Russa, non ci sono poi così tanti idioti nella leadership», ha detto, rilanciando però sugli obiettivi di Kiev: «La pace in Ucraina è impossibile senza la sconfitta strategica della Russia e la riforma del governo».

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