Douglas Meyer, la nuova vita del figlio di Brigitte Nielsen: «Ora insegno skate ai bambini di Milano. L’Isola dei Famosi? È stata un massacro»

Dall’esperienza televisiva alle avventure imprenditoriali: ecco la nuova vita di Douglas Aaron Meyer

Imprenditore, modello e insegnate di skate per bambini. È questa la vita che conduce Douglas Aaron Meyer, classe 1993, figlio della nota attrice e cantante Brigitte Nielsen. «La mia vita dipende dallo skate, è una sorta di psicologo. È tutto, la mia passione, il mio modo di pensare, il mio tempo. Avere qualcosa che ti prende così tanto è un regalo che ti fa la vita. In giro vedo tanti ragazzini che guardano soltanto i cellulari e non si distinguono dalla massa. Non era così quando io avevo la loro età», racconta in un’intervista con Rossella Burattino al Corriere della Sera. Meyer ha scoperto la tavola da giovane, prima a Mendrisio e poi a Milano.


La passione per lo skate

«Ne trovai una incelofanata in cantina e sotto casa, in piazza Stuparich a San Siro, ho iniziato ad andarci per la prima volta», dice l’imprenditore. «All’inizio è stato un trauma. Dopo ho visto che c’era tanto verde che mi ricordava la Svizzera e l’ho apprezzata come zona. Fino allo scorso luglio ho abitato lì, ora mi sono trasferito sui Navigli. Frequento tanto la Bicocca, dove il weekend insegno skateboard ai più piccoli», riferisce Douglas. L’idea di trasmettere questo sport è nata quasi per caso. Un suo amico gli aveva chiesto di sostituirlo. Poi gli è arrivata la proposta di fare un corso, ha studiato e ha preso il brevetto. Ma non c’è solo lo skate. Il suo spirito imprenditoriale si concentra anche sulla produzione di gin con il fratello Raoul.


L’esperienza in tv

Infine, non manca un riferimento alla sua partecipazione televisiva all’Isola dei famosi. «Un massacro», così la definisce Meyer. Io ho voluto farlo per mettermi alla prova e mi è servito. Però, non ho un buon rapporto con la tv, non è così bello essere famoso: andai a Pomeriggio Cinque per difendere mia madre da un malinteso. Ma invece di essere capito, mi parlavano sopra e non mi ascoltavano».

Foto di copertina: Instagram / Douglas Aaron Nielsen

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