Roma, prove d’intesa sinistra-M5s nella piazza della Cgil per la sanità. Landini: «Sciopero generale? Non escludiamo nulla» – Il video

Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratioanni e Angelo Bonelli a piazza del Popolo per la manifestazione sul diritto alla salute

Difesa del servizio sanitario nazionale e tutela del diritto alla salute. È da queste due rivendicazioni che ha preso vita la manifestazione della Cgil che si è svolta oggi in piazza del Popolo, a Roma. Tra le migliaia di persone che si sono date appuntamento nella capitale anche esponenti di associazioni, studenti e leader dell’opposizione. Tra questi, la segretaria del Pd Elly Schlein, il presidente del M5s Giuseppe Conte, il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni e quello dei Verdi Angelo Bonelli. Strette di mano, abbracci e promesse di portare avanti le richieste del sindacato di Maurizio Landini anche da dentro il Parlamento. «È una battaglia che ci sta molto a cuore e su cui anche il Pd si sta mobilitando», sottolinea Schlein. Fratoianni e Bonelli puntano il dito contro «la lunga stagione della privatizzazione della sanità», mentre Conte usa toni più polemici e attacca il governo: «Non accetteremo che la sanità continui a fare la Cenerentola. Stiamo tornando ai momenti peggiori del passato». Presenti in piazza anche i consigli nazionali degli Ordini professionali delle categorie sociosanitarie, che in una nota congiunta rivendicano: «Il servizio sanitario nazionale rappresenta una delle più straordinarie realtà messe in atto nel nostro Paese per garantire a ogni persona il diritto alla salute: deve essere sostenuto per ragioni etiche e di giustizia sociale».


Dal palco è Landini a lanciare l’allarme sul tema della salute e sui fondi, ritenuti insufficienti, per la sanità pubblica. «Ci sono 4 milioni di persone che non si curano perché non hanno i soldi. Non è accettabile. La situazione sta esplodendo», scandisce il segretario generale della Cgil. La richiesta del sindacato è chiara: aumentare le risorse e il personale sanitario per alleggerire il carico sui pronto soccorso e accorciare le liste d’attesa per esami e appuntamenti specialistici. Nel frattempo, la Cgil ha già fissato la data del prossimo appuntamento in piazza: si terrà il 30 settembre e sarà una manifestazione contro la precarietà nel mondo del lavoro e contro l’autonomia differenziata. «Oggi è l’inizio della mobilitazione e non la fine. È il momento di cambiare strada», precisa Landini. E a chi gli chiede se sta pensando all’ipotesi di uno sciopero generale, il segretario della Cgil aggiunge: «Non escludiamo nulla, ma gli scioperi non si minacciano. Si fanno quando è il momento esatto per farli. Quello che ci interessa è portare a casa risultati per i lavoratori e per questo Paese».


Credits video: Agenzia Vista/Alexander Jakhnagiev

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