Il colonialismo italiano secondo il viceministro Cirielli: «Non siamo per natura gente che va a depredare, in Africa abbiamo costruito» – Il video

L’esponente di governo durante la festa dei giovani di FdI a Roma: «La nostra cultura antica non ci fa essere un popolo di pirati»

Non è passato inosservato l’intervento del viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, durante la festa giovanile di FdI «Fenix» svoltasi ieri, venerdì 30 giugno. Dal palco del Parco Centrale del Lago dell’Eur a Roma, il politico ha infatti parlato del «periodo pre-fascista e fascista» e del colonialismo italiano utilizzando l’espressione «Cultura civilizzatrice». «L’italiano è da sempre una persona che rispetta il prossimo, lo dico senza fare vaneggiamenti. Gli italiani, – continua Cirielli – sia nel periodo pre-fascismo sia durante il fascismo, il governo italiano, l’Italia nei suoi cento anni di colonie in Africa ha costruito e realizzato» perché «noi (gli italiani, ndr) non siamo per natura gente che va a depredare e a rubare al prossimo». Per il viceministro «la nostra cultura antica non ci fa essere un popolo di pirati che vanno in giro a depredare il mondo». Al contrario, per il viceministro del governo Meloni «noi abbiamo una cultura civilizzatrice». Cirielli ha poi proseguito nel suo intervento, paragonando – per certi versi – il colonialismo italiano al Piano Mattei per l’Africa. «L’Africa – spiega Cirielli – è una nazione di materie prime, noi come Europei abbiamo sempre preso e vogliamo continuare a prendere. Quindi noi, come europei, abbiamo sempre preso e continuiamo a prendere. Solo che l’Italia, Giorgia Meloni, con il Piano Mattei sostiene che se noi prendiamo materie prime da quel popolo dobbiamo lasciare qualcosa per le generazioni future che arriveranno: strade, porti, zone industriali, scuole, ospedali, perché noi ci prendiamo oro, uranio, ferro, petrolio, gas e altre cose», ha concluso.


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