Parto a bordo del Frecciabianca: dà alla luce una bimba in treno grazie a una videochiamata e ai compagni di viaggio

Il convoglio è partito da Roma ed era diretto a Torino, ma si è fermato alla stazione di Arquata Scrivia per permettere alla neo-mamma e alla neonata di essere trasportate in ospedale

Fiocco rosa a bordo di un Frecciabianca partito da Roma con destinazione Torino. Nella giornata di ieri, un vagone del convoglio si è trasformato in una sorta di sala parto. Una donna è infatti improvvisamente entrata in fase di travaglio mentre si trovava sul convoglio. Subito dopo aver superato la stazione di Genova, la donna ha iniziato ad avere le prime contrazioni. Il personale a bordo è stato informato di quanto stesse accadendo: fortuna ha voluto che sul convoglio fosse presente anche un’operatrice sanitaria dell’Ospedale di Pisa, che ha subito contattato in videochiamata un’ostetrica. Da remoto, le ha dato indicazioni per gestire la delicata situazione, dando indicazioni per riuscire nel parto che si è concluso in circa 40 minuti. «Quando ho risposto alla chiamata, ho pensato a uno scherzo – ha raccontato l’ostetrica all’edizione torinese del Corriere della Sera -. Ma quando ho capito che era tutto vero mi sono resa conto che la soluzione, proposta dai dipendenti di Trenitalia, fosse la migliore». E l’operatrice sanitaria che è intervenuta a bordo ha dichiarato: «È stata un’emozione indescrivibile. La mamma si è sentita protetta mentre stava dando alla luce la sua seconda figlia. Ho capito, inoltre, che tutte le stelle si erano allineate quando, chiedendo degli asciugamani, una viaggiatrice di 86 anni ha aperto la sua valigia e me li ha dati. Erano profumati, puliti e perfino stirati. Una roba di altri tempi». Il convoglio si è fermato in via emergenziale alla stazione di Arquata Scrivia, in provincia di Alessandria, dove la donna è stata fatta scendere dal treno ed è stata trasportata all’Ospedale San Giacomo di Novi Ligure dalla Croce Verde. Il treno ha accumulato una trentina di minuti di ritardo nell’arrivare a Torino, ma certamente – per una volta – i viaggiatori non hanno avuto da ridire.


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