Il testamento di Silvio Berlusconi diventerà pubblico soltanto oggi. Ma al suo interno ci sarà, molto probabilmente, il tanto chiacchierato lascito per Marta Fascina. E anche una lettera per lei, scrive oggi il Corriere della Sera. Ieri i cinque figli hanno conosciuto le volontà del padre rispetto al 20% dell’eredità in ballo. Le ultime volontà dell’ex Cavaliere sono state lette dal notaio Arrigo Roveda. Che aveva parlato di problemi burocratici alla base dei ritardi. Anche se nel frattempo erano spuntate alcune diffide da parte di sedicenti eredi. Oggi è atteso un comunicato. Che presumibilmente arriverà prima dell’apertura della Borsa. Perché Fininvest ha in pancia quote di MFE (Mediaset). Che a Piazza Affari vale 1,8 miliardi di euro. E un eventuale cambiamento del peso di ciascun figlio nelle holding che la controllano si rifletterebbe sull’assetto di Borsa.
Il lascito
Nelle scorse settimane si era parlato ripetutamente del lascito per Fascina nel testamento di Berlusconi. Le cifre ipotizzate andavano dai 100 ai 200 milioni di euro. Oltre a una delle residenze dell’ex premier. Che potrebbe essere sua vita natural durante. La “moglie” del Cavaliere non era presente nello studio di Roveda. Perché sulla base del codice civile non aveva titoli per esserci. La lettera integrativa, spiega il Corriere, è parte integrante del testamento. Gli amici stanno già preparando la parlamentare: «Qualunque sarà la cifra, preparati. Diranno che hai avuto troppo o troppo poco. Mai il giusto». La residenza di Villa San Martino pare quella predestinata per lei. Potrà viverci per i prossimi anni. Anche se c’è l’ipotesi che sia entrata a far parte del lascito. Poi c’è Forza Italia. «Se Fascina chiedesse un incarico nessuno glielo negherebbe», è il refrain che si sente tra i parlamentari azzurri.
I bigliettini
Secondo Repubblica ci sarebbero anche una serie di “bigliettini” lasciati a Fascina da Berlusconi. Ci sarebbero le ultime volontà dell’ex premier scritte durante l’ultimo ricovero. Le sue ultime volontà sono state rese note davanti a due testimoni: gli avvocati Luca Fossati e Carlo Rimini, in rappresentanza dei figli, collegati da remoto. Fininvest, che controlla il gruppo televisivo e Mondadori, oltre a una ricca quota del 30% di Banca Mediolanum, resta sempre saldamente in mano alla famiglia. E, da quanto si apprende, con la primogenita Marina che si avvia a un ruolo di guida.
«Nessuna sorpresa»
Quanto emerge dallo studio del notaio milanese Arrigo Roveda, che ovviamente rifiuta ogni commento con i giornalisti, era in qualche modo già stato anticipato dall’amico di sempre di Berlusconi. Fedele Confalonieri ha infatti escluso «qualsiasi ripercussione in famiglia e sull’assetto delle aziende controllate o partecipate da Fininvest». Così come la possibilità di trovare “sorprese”. Il presidente di Mfe-Mediaset la settimana scorsa era presente negli uffici della holding nelle ore dell’assemblea di Fininvest, nella quale non ricopre formalmente alcuna carica. Così come era ancora nella sede milanese di via Paleocapa nella giornata dell’apertura del testamento.
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