Twitter minaccia di citare in giudizio Meta per Threads: verso lo scontro in tribunale tra Elon Musk e Mark Zuckerberg – La lettera

In una lettera inviata da un legale rappresentante di Twitter, Meta è accusata di aver assunto decine di ex dipendenti di Twitter che erano a conoscenza di segreti commerciali secretati. Ma fonti della società di Zuckerberg negano

Non sono trascorse neanche 24 ore dal lancio di Threads, la piattaforma di microblogging del gruppo Meta e rivale di Twitter, e già volano minacce di portare la disputa in tribunale. Poche ore dopo il lancio di Threads, Alex Spiro, rappresentate legale di Twitter, ha inviato una lettera (con Elon Musk in copia conoscenza) al CEO di Meta, Mark Zuckerberg, accusando la società di «appropriazione indebita sistematica, intenzionale e illegale dei segreti commerciali di Twitter e di altra proprietà intellettuale», minacciando un’azione legale contro Meta e accusando la società di «bracconaggio di ex dipendenti» per aver creato un’app “copycat” di Twitter. «Twitter intende far rispettare rigorosamente i propri diritti di proprietà intellettuale e chiede a Meta di adottare misure immediate per interrompere l’utilizzo di segreti commerciali di Twitter o altre informazioni altamente riservate – si legge nella lettera inviata dall’avvocato Spiro -. Twitter si riserva tutti i diritti […] per impedire qualsiasi tipologia di ulteriore conservazione, divulgazione o utilizzo della sua proprietà intellettuale da parte di Meta». Nella lettera, inoltre, Spiro ha accusato Meta di aver assunto decine di ex dipendenti di Twitter che «avevano e continuano ad avere accesso ai segreti commerciali di Twitter e ad altre informazioni altamente riservate». Secondo quanto scritto da Spiro, Meta avrebbe incaricato quei dipendenti di sviluppare «l’app “Threads” con l’intento specifico di utilizzare i segreti commerciali di Twitter e altre proprietà intellettuali al fine di accelerare lo sviluppo dell’app concorrente di Meta, in violazione della legge statale e federale, così come gli obblighi in corso di quei dipendenti nei confronti di Twitter». Semafor, che ha ottenuto la lettera in esclusiva, ha interpellato una fonte di Meta che ha rigettato le accuse mosse da Twitter. Il portavoce di Meta Andy Stone ha dichiarato: «Nessuna persona presente nel team di ingegneri di Threads è un ex dipendente di Twitter». Nella lettera, inoltre, si comunica a Meta che «è espressamente vietato impegnarsi in qualsiasi scansione o scraping dei follower di Twitter o dei dati dei follower […]. Lo scraping di qualsiasi servizio di Twitter è espressamente vietato per qualsiasi motivo senza il previo consenso di Twitter». Malgrado ciò nella lettera non si sostiene che Meta abbia svolto tali attività. Insomma, la battaglia legale è solo all’inizio.


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