Ginnastica, la farfalla Centofanti al processo sportivo contro le accuse di abusi da Anna Basta: «Solo invidia e rancore per insuccessi personali»

Oggi si è tenuta l’udienza del Tribunale federazione nazionale per il processo sportivo contro Maccarani e Tishina: le parole di un’ex collega di Anna

«Anna Basta provava dei rancori nei nostri confronti per un suo insuccesso personale, era invidiosa». Così Martina Centofanti, farfalla della nazionale italiana di ritmica e bronzo a Tokyo 2020, nega le accuse di presunti abusi psicologici ai danni di alcune ex ginnaste. Centofanti oggi, 7 luglio, è stata chiamata a testimoniare all’udienza del Tribunale federale nazionale nell’ambito del processo sportivo contro Emanuela Maccarani e Olga Tishina, accusate da Nina Corradini e Anna Basta di maltrattamenti e violenze. A suo dire, le due allenatrici in questione non si sarebbero mai macchiate di comportamenti vessatori contro le allieve. E la denuncia di Anna sarebbe stata solo una sorta di ripicca. «Non ha mai accettato l’esser scartata dalla prima squadra nell’anno olimpico. Ma lei fu esclusa non solo per il fisico, ma anche per un motivo tecnico», dice Centofanti, che sottolinea di essere rimasta sorpresa da quanto accaduto in questi mesi. «Con Anna siamo rimasti in buoni rapporti anche dopo che è andata via da Desio, per questo siamo rimaste spiazzate dalla sua denuncia. Non era mai trapelato nulla con noi di questo malessere», aggiunge.


Le denunce

La denuncia di Basta nei mesi passati ha acceso un faro sul presunto mondo vessatorio che si cela tra le palestre delle ginnaste. Una testimonianza che ha provocato un effetto domino su altre decine di giovani atlete, tutte vittime di presunti maltrattamenti. Martina Centofanti è allenata da Maccarani da ben dieci anni e dichiara di non aver mai avuto particolari problemi in nazionale. Chi avrebbe creato disguidi – sempre secondo la sua testimonianza – sarebbe stata proprio Anna Basta che descrive come una ragazza con «un ego troppo alto che controbatteva a ogni cosa le venisse detta».


I comportamenti di Maccarani e Tishina

Centofanti riconosce qualche frase aggressiva, ma ne sminuisce il valore: «Ricordo Olga Tishina dire a Nina Corradini e Anna Basta “così è un po’ troppo”. Ho sentito dirle anche “il bambino cresce”, ma quelle parole ognuno le interpretava a modo suo. È chiaro che i toni si alzavano quando c’erano questi aumenti di peso e qualche frase sopra le righe è uscita, ma sporadicamente e mai con la volontà di offendere», spiega. «Sono a Desio da dieci anni e – chiosa – non ho mai vissuto commenti vessatori e denigratori. Maccarani e Tishina sono sempre state corrette e professionali con tutte». Intanto, lo scorso 4 gennaio la procura della Federginnastica ha deferito le due tecniche (Maccarani e Tishina), entrambe iscritte nel registro degli indagati lo scorso 29 dicembre per gli abusi nei confronti delle atlete minorenni.

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