Bartolo Bruzzaniti: il narcotrafficante arrestato dalla Gdf in Libano

Era ricercato da quattro procure. Il fratello è già in carcere

Il narcotrafficante Bartolo Bruzzaniti è stato arrestato in Libano dalla Guardia di Finanza, grazie al lavoro dell’Aise, Agenzia informazioni e sicurezza esterna italiana. 46 anni, originario di Locri in provincia di Reggio Calabria, Bruzzaniti è uno dei più importanti spacciatori internazionali di droga. Lo ricercavano quattro procure: Reggio Calabria, Milano, Genova e Napoli. Il coordinamento delle indagini è affidato alla Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo. Da ottobre si era sottratto all’arresto nell’ambito dell’operazione Levante coordinata dalla Dda di Reggio Calabria. Ad arrestarlo i finanzieri del comando provinciale di Reggio. Nel corso delle indagini che hanno portato all’operazione Levante le forze dell’ordine hanno sequestrato oltre 4 tonnellate di cocaina, per un valore stimato di 800 milioni di euro. Bruzzaniti sarebbe responsabile della progettazione e dell’esecuzione di un vasto traffico di sostanze stupefacenti, dal Sudamerica alla Calabria, consistente in importazioni periodiche di oltre 2 tonnellate ciascuna.


L’operazione Levante

Nell’operazione “Levante” è stato coinvolto anche il fratello di Bruzzaniti, Antonio, in un primo tempo irreperibile pure lui e successivamente arrestato dal Gico di Reggio Calabria al rientro dalla Costa d’Avorio, il Paese in cui si era stabilito. Bartolo Bruzzaniti è l’ultimo dei 76 esponenti della criminalità organizzata, tra cui 35 latitanti, che in tre anni il progetto “I-CAN” ha consentito di arrestare in tutto il mondo. Bruzzaniti era responsabile del traffico di stupefacenti dal Sudamerica alla Calabria. Il fratello Antonio Bruzzaniti è in carcere dal giorno del suo rientro dalla Costa d’Avorio. Bartolo è stato arrestato a Jonuch in un ristorante.


Foto da: La Gazzetta di Reggio

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