Il fuorionda di Vittorio Emanuele che inguaia l’ex re di Spagna: «Ha ucciso suo fratello…». La difesa del figlio Filiberto

Quel passaggio non sarebbe dovuto restare nella docuserie “Il Principe” su Netflix, spiega Emanuele Filiberto che parla a nome di suo padre

Non si fermano le polemiche contro gli eredi Savoia dopo la diffusione su Netflix della docuserie “Il Principe”, sulla morte di Dirk Hamer, avvenuta nel 1978 all’isola di Cavallo. Una vicenda che per anni ha visto sotto accusa Vittorio Emanuele, finché non è stato assolto. Accuse che tornano nella docuserie assieme a un fuorionda di Vittorio Emanuele che a distanza di anni rischia di inguaiare l’ex re di Spagna Juan Carlos, oggi 85enne. A proposito della morte di Alfonso di Borbone, Vittorio Emanuele si è fatto scappare davanti alle telecamere: «Fu Juan Carlos a ucciderlo, io c’ero». In difesa del padre è intervenuto Emanuele Filiberto, che ha provato a frenare le polemiche: «Re Juan Carlos coinvolto nell’incidente che costò la vita a suo fratello, quand’erano ragazzini? È una storia non nuova e poi non c’ero io durante il fuorionda del documentario. Certo, a mio padre e a me dispiace molto che sia uscito questo fuori onda che non ha nessuna ragione di esserci nel documentario che tratta di altro».


Secondo Emanuele Filiberto, suo padre aveva accettato di parlare nella docuserie dopo essere stato contattato dall’autrice, la giornalista Beatrice Borromeo che gli avrebbe detto: «Ho molto riflettuto sulla storia della Sua vita in questi anni, e ho cominciato ad avere la spiacevole sensazione di non essere stata corretta, di averla affrontata con troppa faziosità, di non aver ascoltato». Emanuele Filiberto spiega di dover intervenire in a nome del padre «perché Vittorio Emanuele, uomo di 86 anni anziano e sofferente, purtroppo oggi non è più nelle condizioni di salute per potersi difendere in prima persona».


A proposito delle accuse accompagnate all’uscita della docuserie sulla morte di Dirk Hamer, Emanuele Filiberto spiega: «Non comprendo perché ancora oggi alcune persone continuino a permettersi di accusare uno dei più importanti organi giudiziari di uno Stato sovrano, ripetendo che il colpevole sia Vittorio Emanuele, quando 12 anni di indagini – e la balistica – hanno stabilito inequivocabilmente con una sentenza definitiva l’esatto contrario», prosegue. Il figlio di Vittorio Emanuele di Savoia conclude poi: «Chiunque volesse veramente trovare pace e giustizia, dovrebbe cercare altrove e non continuare a inseguire mio Padre che ha già sufficientemente pagato per tutto questo. E voglio veramente fermarmi qui, perché avrei molte cose da dire, anche sulla famiglia Hamer. Ma ho troppo rispetto per tutta questa drammatica vicenda per spingermi su questo terreno. In queste ore, si è già andati troppo oltre».

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