Emanuele Filiberto e gli avvelenamenti: «Querelato dall’hotel di Ragusa? Non mi interessa: loro test dopo che 14 sono finiti in ospedale»

La replica del principe di casa Savoia alla querela presentata dalla struttura che ha ospitato la squadra del Real Aversa

Non si placa la vicenda del presunto avvelenamento dei giocatori del Real Aversa e lo scontro a distanza a colpi di querele e di note tra l’hotel di Ragusa e il patron della squadra, Emanuele Filiberto. Il principe di casa Savoia ha reso noto di aver appreso dai giornali della querela nei suoi confronti da parte della struttura alberghiera: «Mi chiedo su quali basi lo abbia fatto. Ribadisco che la mia squadra ha alloggiato lì dal giovedì fino alla domenica, e alcuni calciatori hanno cominciato a sentirsi male dal sabato sera. So anche che durante il viaggio in 14 hanno dovuto ricorrere alle cure in ospedale: ci sono i certificati che attestano l’intossicazione alimentare». Ed Emanuele Filiberto, in una nota, dopo aver osservato che «l’hotel con estrema premura ci tiene a precisare che gli esiti dei controlli, che dice di aver avuto, sono negativi», incalza: «A noi poco interessa se questi siano stati fatti successivamente alla nostra partenza: c’è una denuncia penale che dovrà accertare cosa sia successo durante il nostro soggiorno». E il principe di casa Savoia conclude: «Facessero tutte le querele che vogliono, io mi sono limitato a raccontare i fatti senza infangare niente e nessuno, ma ho semplicemente riportato l’accaduto. Confido nella magistratura di Ragusa che sicuramente provvederà al più presto a fornirci risposte certe su quello che è accaduto tra giovedì notte e la domenica, e tutto quanto accaduto all’interno di quella struttura successivamente alla denuncia post gara».


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