Caso Santanchè, Report contro la ministra: «In Senato ha esposto fatti non veri, ecco quali»

Questa sera, il programma ritorna sulla vicenda e preannuncia un fact-checking sulle dichiarazioni rese nell’informativa urgente

L’inchiesta giudiziaria e quella giornalistica proseguono di pari passo sulla gestione di due imprese legate a Daniela Santanchè. Sui casi Visibilia e Ki Group, la scorsa settimana, la ministra del Turismo aveva esposto le sue ragioni tramite un’informativa urgente al Senato. Dopodiché, ha negato ulteriori risposte alla stampa. E la trasmissione di Sigfrido Ranucci decide di tornare sulla vicenda questa sera, 10 luglio. Oltre alle dichiarazioni in chiaro di Federica Bottiglione, ex dipendente di Visibilia, Report preannuncia un un fact-checking sulle affermazioni rese dalla ministra a Palazzo Madama, il 5 luglio. In una nota del programma di Rai 3, si parla di «false rappresentazioni della realtà pronunciate da Santanché durante il suo intervento in Senato». L’esponente del governo Meloni «ha sostenuto che la sua partecipazione non abbia mai superato il 5% di Ki Group. Ma con i documenti in nostro possesso dimostreremo che fin dal 2013, Santanché possedeva il 14,9% di controllo della società ed aveva sottoscritto un patto parasociale che la poneva direttamente nella governance». Un’altra precisazione contenuta nel comunicato di Report è relativa alla dichiarazione della ministra secondo cui «sarebbe entrata nella società solo per aiutare il figlio. Ma all’epoca in cui è stata nominata presidente, il figlio aveva appena 16 anni. Che ci fosse un suo tornaconto personale lo dimostrano documenti interni che rivelano la partecipazione della società all’aumento di capitale di Visibilia sin dal 2013».


E ancora, la ministra «ha giurato di non aver avuto alcun ruolo operativo in Ki Group, ma foto e documenti inediti di cui Report è entrato in possesso rivelano l’esatto opposto». Gli autori della trasmissioni sbugiardano anche l’entità degli emolumenti percepiti da Santanchè, la qualche in Senato ha detto di non aver mai superato i 100 mila euro lordi. «Documenti interni della società dimostrano che i suoi compensi superano i 400mila euro lordi all’anno anche quando la società perdeva milioni di euro all’anno». Report evidenzia anche di avere le carte che «smentiscono» la ministra, la quale «ha negato di essere ancora in azienda quando i dipendenti di Ki Group sono stati licenziati senza liquidazione». Il programma mostrerà «a volto scoperto» la dipendente di Visibilia che, al contrario di quanto affermato dalla ministra, avrebbe lavorato nonostante fosse in cassa integrazione a zero ore. La dipendente avrebbe ricevuto i pagamenti camuffati dietro un «rimborso chilometrico» e avrebbe offerto le sue prestazioni lavorative anche all’interno di Palazzo Madama.


Infine, conclude la nota, «la ministra a palazzo Madama ha dichiarato che Negma – un fondo investimenti di Dubai – ha portato solo vantaggi, ma Report la smentirà con i numeri interni e una nuova intervista a Giuseppe Zeno, l’azionista di minoranza di Visibilia da cui parte l’inchiesta e che parla per la prima dopo l’intervento in Senato della ministra. Santanché ha promesso che si farà carico dei debiti di Visibilia, ma un documento della procura della Milano mette seriamente in dubbio questa sua proposta».

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