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Visibilia, si indaga anche per truffa aggravata ai danni dello Stato per la Cig Covid

19 Luglio 2023 - 05:29 Redazione
daniela santanchè visibilia truffa aggravata danni stato covid cig
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Per adesso non ci sono iscritti nel registro. La ministra è stata presidente del CdA

Truffa aggravata ai danni dello Stato. Questo, secondo il Fatto Quotidiano, è il nuovo reato ipotizzato nei confronti di Visibilia dalla procura di Milano. Il fascicolo si trova sul tavolo della procuratrice aggiunta Laura Pedio. A indagare la Guardia di Finanza. Per ora nessuno è iscritto nel registro degli indagati. E quindi nemmeno Daniela Santanchè. Ma i pm vogliono vederci chiaro nella faccenda della cassa integrazione Covid. E dei dipendenti che comunque continuavano a lavorare. La ministra è attualmente indagata per bancarotta e falso in bilancio. Per adesso la truffa aggravata ai danni dello Stato è ipotizzata a carico di ignoti. Ma, spiegano dalla procura, è solo questione di tempo prima che si arrivi al modello 21. E quindi all’iscrizione degli indagati.

L’accusa

Alla base dell’accusa c’è la denuncia di Federica Bottiglione. Lei è una delle dipendenti di Visibilia Editore con funzioni apicali. Era infatti la dirigente incaricata di redigere e gestire le comunicazioni con la Borsa e con la Consob. Bottiglione ha dichiarato di aver lavorato in Senato durante il periodo della Cig Covid. È stata infatti assistente parlamentare sia di Santanchè che di Ignazio La Russa. Ufficialmente in cassa integrazione a zero ore da marzo 2020 a novembre 2021, ha invece scritto email aziendali secondo quanto dichiarato dalla stessa Visibilia. Bottiglione ha portato l’azienda davanti al tribunale del lavoro di Roma. Santanchè in Senato le ha dato della bugiarda: «Di fronte alla contestazione tardiva della dipendente sulla cassa integrazione, pur ritenendo le sue accuse infondate e pur essendo certa io che quella dipendente non ha mai messo piede in Visibilia dall’entrata della cassa integrazione, la società ha preferito sanare la sua posizione».

La Cig Covid di Federica Bottiglione

Il quotidiano ricorda che è stata Santanchè, in qualità di presidente di Visibilia Editore, a far deliberare al consiglio di amministrazione la Cig Covid. Nella causa di lavoro Bottiglione ha detto che l’azienda avrebbe anche compilato, a sua insaputa, le autocertificazioni Inps. E le avrebbe consegnato con ritardi di mesi le buste paga. Alle sue continue richieste di regolarizzazione, i manager le avrebbero chiesto di tacere. Agli atti ci sono anche alcune telefonate. Tra cui una conference call del 12 novembre 2021 alla quale parteciparono alcuni manager di Visibilia tra i quali Dimitri Kunz, compagno di Santanchè. A Bottiglione che lamentava i rischi di finire coinvolta inconsapevolmente in un reato, Kunz rispondeva: «Anche M., sta qua davanti a me… è a zero ore. So’ tutti a zero ore… te ti sei messa in regola e però magari hai messo in difficoltà l’azienda, bastava ne parlassi con noi e non avremmo avuto problemi… adesso, è chiaro, non è che possiamo renderli all’Inps perché sarebbe come ammettere…».

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