Maternità surrogata, il centrosinistra si frantuma alla Camera tra gli imbarazzi e le assenze dei leader Conte e Schlein

Delusione di +Europa, che aveva presentato due emendamenti, uno per la legalizzazione e uno per la depenalizzazione della gestazione per altri

Era un assist fornito alle opposizioni per attaccare il centrodestra sul tema dei diritti civili. Invece, la proposta di legge Varchi, che prevede di rendere universale il reato di maternità surrogata, si rivela un boomerang che palesa tutte le fratture interne al centrosinistra. Se la discussione si fosse tenuta al Senato, il leghista Massimiliano Romeo avrebbe ironizzato sulla «fantastica operazione politica». Ma è alla Camera che va in scena la dissoluzione del fronte delle opposizioni, mentre a Palazzo Madama viene respinta la mozione di sfiducia contro Daniela Santanchè. La maggioranza incassa due partite che, sulla carta, avrebbero potuto metterla in difficoltà. In un solo giorno, il 26 giugno. Il primo elemento percepito come difficoltà del centrosinistra, a Montecitorio, è l’assenza dei leader dei due principali partiti di opposizione: tanto Elly Schlein, del Pd, quanto Giuseppe Conte, del M5s, sono assenti quando vengono affrontati gli emendamenti al testo Varchi. Dalla capogruppo Dem arriva l’indicazione di non partecipare al voto sulla proposta correttiva di Riccardo Magi, il segretario di +Europa. Si parla di introdurre nell’ordinamento italiano la gestazione per altri solidale, ovvero senza compensi economici per la donna che accetta di portare avanti la gravidanza. L’emendamento, afferma Chiara Braga, «a nostro avviso non viene presentato per emendare una legge ingiusta, ma apre una questione che meriterebbe di essere discussa in altra sede».


Il Pd decide di non partecipare al voto

E aggiunge: «A fronte di un’iniziativa violenta della maggioranza, non apre alcuna possibilità di discussione. Contestiamo una questione di metodo: ci viene chiesto di accettare a scatola chiusa, o tutto o niente. È una forzatura parlamentare che non siamo disponibili ad accettare, non ha nessuna possibilità di approvazione e aprirebbe a una revisione della legge 40 senza nessun confronto tra noi». Una spiegazione, quella sul metodo, che non convince i parlamentari di +Europa: viene ritenuta una posizione «ipocrita» atta a «giustificare l’evidente imbarazzo che il Pd, diviso al suo interno, voleva mascherare». In effetti, le divergenze tra le maglie del Nazareno emergono quando due parlamentari del gruppo decidono di non seguire l’indicazione di non partecipare al voto arrivata da Braga: Paola De Micheli decide di schierarsi contro, Bruno Tabacci fa registrare la propria astensione. Il M5s opta per l’astensione. Stesse criticità in termini di compattezza si ravvisano su un altro emendamento di +Europa, quello relativo alla depenalizzazione del reato di maternità surrogata. Criticità che aprono uno scontro esplicito tra i partiti di centrosinistra. La capogruppo di Alleanza verdi sinistra, Luana Zanella, fa un intervento accorato contro l’istituto della gestazione per altri: «Non voglio essere strumentalizzata, ma la maternità non può essere ridotta a un mezzo di produzione a vantaggio di altre e altri».


La lite tra Zan e Alleanza verdi sinistra

Accompagnata dagli applausi scroscianti del centrodestra, Zanella prosegue attaccando anche la proposta di maternità solidale di Magi: «È una grande mistificazione, perché attorno alla cosiddetta generosità di una donna che presta se stessa per una gravidanza, c’è profitto da parte di tutti i soggetti coinvolti, in particolare le agenzie che anche a livello europeo agiscono in un vero e proprio settore produttivo, in cui la donna viene sfruttata per la sua capacità produttiva». Senza citarla esplicitamente, il Dem Alessandro Zan prende parola e attacca duramente «la collega di opposizione» per il suo intervento: «Ho sentito un discorso reazionario. Stiamo parlando di persone di bambini e di famiglie che non meritano questo sciacallaggio quotidiamo. Chiedo un linguaggio rispettoso alla vita di queste persone». Il fronte è aperto e Filiberto Zaratti controreplica con una nota: «Il discorso di Zan alla Camera è stato infarcito di intolleranza e non rispetto del pensiero altrui. Gli ricordo che se c’è qualcosa di veramente reazionario è il non saper rispettare le differenze di pensiero. Se proprio ci tiene a rimarcare le difformità di pensiero, lo invito a guardare dentro il suo partito, ne uscirebbe imbarazzato. Del resto Zanella non ha bisogno di difese, parlano per lei le sue azioni, ad esempio quando occupava le chiese e gli ospedali per difendere il diritto all’aborto».

Il centrodestra: «Manicomio opposizione, la sinistra è in confusione»

Sembra più lineare la posizione del Terzo polo, che ha dato al suo gruppo la possibilità di esprimersi secondo la libertà di coscienza di ogni deputato. Tant’è che Fabrizio Benzoni di Azione ha dato il suo voto favorevole all’emendamento di Magi sulla legalizzazione della gestazione per altri solidale. Il suo voto si somma a quelli dei parlamentari di +Europa e di Sinistra italiana, che si staccano dai Verdi, per un totale di appena nove favorevoli alla proposta. Anche sulla depenalizzazione del reato di maternità surrogata, segnala +Europa, è mancato l’appoggio del Pd. Mentre si avvicinano le 16, ora in cui la seduta esprimerà i voti finali sulla proposta di legge Varchi, il centrodestra approfitta per evidenziare la frantumazione dell’opposizione: «Manicomio opposizione, sinistra in confusione» è lo slogan di Federico Mollicone, di Fratelli d’Italia. «L’intervento oggi in Aula della capogruppo di Avs, Zanella, è quello di una collega libera e intelligente, che non rinuncia, per ragioni di appartenenza politica, a mettere in luce crepe e contraddizioni della sinistra, che su questo tema, è interessata solo a piantare una bandiera ideologica», dichiara il deputato Fabio Pietrella. Ormai appare segnata la strada verso l’approvazione della proposta di legge che introduce il reato universale per la maternità surrogata. Per l’occasione, secondo fonti dell’Agi, le deputate di FdI starebbero organizzando un flash mob celebrativo davanti a Montecitorio.

Magi critica il Pd: «Mi aspettavo più coraggio»

La nota che il segretario di +Europa gira alle agenzia prende di mira tanto la maggioranza quanto i Dem. O meglio, «quell’anima conservatrice che persiste nel Pd su questi temi e che, ogni volta, blocca tutto». Magi rimarca che il suo partito ha proposto «una reale alternativa al reato universale, che non è “andiamo contro il reato universale, ma teniamoci quello nazionale”. L’alternativa vera a questo obbrobrio giuridico è la regolamentazione della gestazione per altri in forma solidale, cosa che avviene in molte democrazie avanzate: già solo questo pone nel ridicolo questa maggioranza e questo governo, che vogliono rendere un reato universale ciò che altrove è nei fatti realtà. E allora saranno le istituzioni di queste democrazie a farvi una pernacchia». E conclude: «La società italiana è più avanti e serve regolare queste situazioni, perché è con la regolamentazione che si combatte lo sfruttamento e la commercializzazione. E servirebbe un po’ più di rispetto quando di parla delle famiglie che hanno fatto ricorso alla surrogazione di maternità, quando sistematicamente si parla di utero in affitto, che è già un modo di orientare l’opinione pubblica. Mi stupisco del Pd: alla capogruppo Braga è toccato il compito di argomentare la scelta del Pd di non votare il nostro emendamento sulla gestazione per altri solidale. La linea è questa: attaccare noi per non ammettere le loro divisioni interne e renderle palesi. Uno schiaffo in faccia in più alle famiglie. La verità la conosce Braga, la conosce Schlein e la conoscono i cittadini che dal Pd, oggi, si aspettavano coraggio».

Leggi anche: