Caso La Russa jr, il presidente del Senato: «Non volevo attaccare la ragazza ma non rifarei quelle dichiarazioni»

Ignazio La Russa, alla Cerimonia del Ventaglio, ha parlato anche della sfiducia alla ministra Santanchè: «Il risultato è chiaro ed è un segnale di libera democrazia»

«Non ho mai voluto attaccare la ragazza, il mio riferimento non era a lei ma alla scelta del difensore di aspettare 40 giorni per presentare la denuncia, cosa che ha reso impossibile l’esame dei video». Alla Cerimonia del Ventaglio a Palazzo Madama, Ignazio La Russa ha risposto a una domanda dei cronisti sul caso che vede coinvolto suo figlio Leonardo Apache. Il 19enne è indagato per violenza sessuale su una ragazza 26enne, dopo una serata in una discoteca di Milano. Il presidente del Senato è tornato sulle sue dichiarazioni, uscite dopo la diffusione della notizia. «Di sicuro lascia molti interrogativi una denuncia presentata dopo quaranta giorni dall’avvocato estensore che – cito testualmente il giornale che ne dà notizia – occupa questo tempo “per rimettere insieme i fatti”. Lascia oggettivamente molti dubbi il racconto di una ragazza che, per sua stessa ammissione, aveva consumato cocaina prima di incontrare mio figlio. Un episodio di cui Leonardo non era a conoscenza. Una sostanza che lo stesso Leonardo sono certo non ha mai consumato in vita sua», aveva detto La Russa senior. E ora spiega: «Non le rifarei perché non sono stato bravo a farmi capire. Mezz’ora dopo le dichiarazioni di Elly Schlein ho affermato di esser stato frainteso, non volevo attaccare la ragazza. La mia convinzione di padre, tuttora esistente, è di credere a mio figlio perché un padre può anche non credere a suo figlio. Ma se crede a quello che il figlio gli racconta, non c’è niente di male che lo dica».


Sulla sfiducia a Santanchè

In apertura di Cerimonia, il presidente del Senato ha dichiarato che avrebbe risposto a domande anche legate all’attualità. E ha così iniziato proprio sul voto in Senato sulla mozione di sfiducia a Daniela Santanchè presentata dal Movimento 5 Stelle e respinta dall’Aula poche ore prima. «Al di là della opportunità che non tocca a me giudicare perché sarebbe una opinione, il risultato è molto chiaro ed è un segnale di libera democrazia e di civiltà anche per come si è svolto il dibattito», ha detto La Russa, «parlando da esponente di FdI onestamente io non ricordo casi in cui ci sia stata una mozione di sfiducia individuale per fatti precedenti all’assunzione dell’incarico ministeriale. Mi pare che non ce ne siano mai stati, io quantomeno nella mia carriera non ne ricordo. Si trattava sempre di questioni che erano quantomeno concomitanti con l’incarico ministeriale. Qui siamo in una vicenda un po’ diversa».


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