Tunisia, la mamma e la figlia morte di stenti hanno un nome e un cognome: la storia di Dosso Fati e della piccola Marie

Antonella Napoli, giornalista e direttrice di Focus on Africa, ha ricostruito la vicenda

La mamma e la figlia immortalate da un giornalista libico morte di stenti, in Tunisia, hanno un nome e un cognome. Lo scatto dei loro corpi vicini fino all’ultimo istante ha fatto il giro di tutti i media. «Lo avevo preso come un impegno personale, non solo professionale. Dare un volto a quella donna con la sua bambina morte di stenti e fame nel deserto tra Tunisia e Libia. Dosso Fati e la piccola Marie fuggivano dalla Costa d’Avorio. Erano persone non “invasori” da fermare». A twittarlo è Antonella Napoli, giornalista e direttrice di Focus on Africa, che ha ricostruito la vicenda.


«Dosso Fati e la piccola Marie fuggivano dalla Costa d’Avorio. Sono morte di stenti e sete prima di poter realizzare il loro sogno di un futuro migliore. Dare un’identità alle ennesime vittime di politiche anti migranti disumane era un dovere e grazie ai colleghi di Libye Actualité  è stato possibile dar loro dignità», spiegano sul sito. «Oggi non piangiamo solo Dosso e Marie, ma una moltitudine di anime senza volti, un numero senza fine, vittime di un mondo che li ha delusi. Un mondo che ha perso ogni barlume di compassione».

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