Pos, c’è l’accordo per ridurre le commissioni sulle transazioni sotto ai 30 euro: «Risparmio fino a 500 milioni l’anno per i piccoli esercenti»

Il protocollo prevede iniziative commerciali per un periodo non inferiore ai 9 mesi

Commissioni più basse per le transazioni fino ai 30 euro, con iniziative specifiche per quelle fino entro i 10 euro, per incentivare l’utilizzo dei pagamenti elettronici. È l’accordo raggiunto da Abi e Associazione dei prestatori di servizi di pagamento con Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti e Fipe. Le associaizoni di categoria hanno siglato un protocollo che ha l’obiettivo di promuovere «la digitalizzazione, la modernizzazione e la concorrenza dei servizi di pagamento, anche attraverso una maggiore comprensibilità, comparabilità e mitigazione dei costi» con il Pos. Un accordo definito «storico» da Confesercenti che spiega come sia stato inseguito per oltre dieci anni e che ha già ottenuto il parere favorevole dell’Autorità garante per la concorrenza e il mercato (Agcm). L’iniziativa è rivolta ai “piccoli” esercenti, «a chi svolge attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, tenuti ad accettare pagamenti con Pos e che presentino ricavi e compensi relativi all’anno di imposta precedente di ammontare non superiore a 400mila euro». Banche e operatori dei pagamenti si impegnano così a «promuovere iniziative commerciali» per «ridurre l’impatto dei costi delle transazioni di basso valore», sotto 30 euro, con offerte che «in particolare» siano «significativamente competitive» per le transazioni sotto i 10 euro che così, indicano i commercianti, verranno «quasi azzerate». Le iniziative commerciali andranno pubblicizzate per «almeno 6 mesi e avranno durata non inferiore a 9 mesi». In una nota, Confesercenti ha sottolineato come l’obiettivo ora è rendere strutturale questo accordo, per ora temporaneo, che «potrebbe portare ad un risparmio sulle commissioni fino a 500 milioni di euro l’anno» per le piccole attività commerciali. Abi e Apsp si impegnano anche a «invitare tutti gli altri operatori della filiera dei pagamenti propri associati (emittenti di carte, circuiti di pagamento e i diversi operatori che forniscono i servizi tecnici necessari al completamento delle transazioni con carta)» a garantire il successo di queste iniziative.


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