Luca Delfino, il “killer delle fidanzate” lascia il carcere a La Spezia. La mamma della vittima: «Ho paura che mi venga a cercare»

La paura è il pericolo di fuga. Anche se dalla struttura assicurano la massima attenzione sul caso

È uscito di carcere questa mattina Luca Delfino, dopo 16 anni e 8 mesi di reclusione per l’omicidio di Antonella Muntari, la fidanzata che l’uomo, classe 1977, massacrò il 10 agosto 2007 con 46 coltellate. Sarebbe dovuta essere più lunga la pena, ma è stata ridotta per la scelta del killer di aderire al rito abbreviato e per il riconoscimento di una parziale instabilità mentale che però ne determina quella che viene considerata una pericolosità sociale di lunga durata. Lasciato il carcere di La Spezia, nella mattinata di oggi, 29 luglio, l’uomo si trova ora in una Rems (residenza per le misure di sorveglianza), dove rimarrà per sei anni e mezzo. Nella struttura di Villa Caterina, sulle alture di Genova Prà, Delfino avrà a disposizione un letto singolo. Avrà solo una piccola radio ma potrà avere la televisione e la Playstation, non internet o apparecchi che gli permettano una comunicazione con l’esterno.


Chi è Luca Delfino

Definito ‘il killer delle fidanzate’ Luca Delfino è stato condannato per l’omicidio di Antonella Multari e assolto per l’omicidio di un’altra ex, Luciana Biggi, trucidata nei vicoli di Genova nel 2006. E dal carcere avrebbe provato a organizzare anche l’omicidio della sorella gemella di Luciana, Bruna. Il suo arrivo alla Rems di Genova Pra’ aveva scatenato polemiche e proteste da parte di una cinquantina di abitanti che in settimana avevano manifestato contro la sua presenza e contro la stessa struttura, dentro la quale era prevista inizialmente assistenza per disabili non l’ospitalità di soggetti problematici.


La paura dei parenti della vittima di Delfino

C’è una grande paura tra i familiari della vittima di Delfino: quella del pericolo di fuga. La struttura non è blindata come un carcere. Recentemente un ospite è riuscito a fuggire salvo poi fare ritorno spontaneamente. In passato fece notizia la fuga di un famoso ultrà del Genoa, Piero Bottino detto lo Squalo, che poche ore dopo la fuga morì in un incidente in moto sulla A26. Delfino dovrà rimanere nella struttura genovese ancora 6 anni e mezzo in quanto viene considerato dai giudici ancora socialmente pericoloso. Il direttore sanitario della struttura Paolo Rossi, ha comunque sottolineato come «il livello di attenzione sia massimo». Mentre nei giorni scorsi il suo avvocato Riccardo Lamonaca aveva spiegato che «Delfino non vuole evadere e non è l’uomo ragno. È ansioso però di uscire dal carcere e intraprendere questo nuovo percorso che per lui sarà anche un percorso di cura». Parere contrario quello di Rosa Tripodi, madre di Antonella: «Non fatelo uscire, perché farà ancora del male. La mia paura è che possa scappare da uno di questi istituiti per venirmi a cercare. Ha promesso che me l’avrebbe fatta pagare».

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