La creator di OnlyFans Eva Generosi: «Dopo l’omicidio di Carol Maltesi il killer mi ha contattato. Forse voleva uccidermi»

La creator di Onlyfans: conoscevo Carol e anche lui. Altre come me

Eva Generosi è una content creator di Onlyfans. Racconta di essere stata contattata da Davide Fontana, l’uomo condannato a 30 anni per l’omicidio di Carol Maltesi. Le due si conoscevano. Nel 2021 avevano girato un video insieme. Dietro la macchina da presa c’era proprio Fontana. Le due erano diventate amiche. A cena lei le aveva raccontato di suo figlio che stava a Verona con il padre perché lei era spesso viva. E del cameraman che la accompagnava: Dave, così lo chiamava, era anche fotografo. Con lui faceva sesso, ma non erano fidanzati. «Il video lo abbiamo girato a casa di lei», dice oggi in un’intervista al Quotidiano Nazionale. Nella quale però aggiunge un dettaglio molto significativo. Dice di aver ricevuto un messaggio su Instagram proprio da Carol il 12 marzo scorso.


La sentenza

Ma a gennaio Carol era già morta. «Durante un gioco erotico», secondo la confessione di Fontana. Ma secondo il gip invece Davide voleva ucciderla. E per i testimoni era ossessionato da lei. La procura ha chiesto l’ergastolo. Ma il tribunale ha deciso per la pena di 30 anni di reclusione. Perché, come ha spiegato il presidente della Corte d’Assise Giuseppe Fazio, c’è un motivo tecnico: l’aggravante dei futili e abietti motivi «esiste se è espressione di un moto interiore del tutto ingiustificato e mero pretesto per sfogare un impulso criminale. E la giurisprudenza richiede sia il dato oggettivo. E cioè la sproporzione tra reato e motivo, sia la componente soggettiva, che non può essere riferita ad un comportamento medio. Ecco, qui l’opinione anche del perito e dei consulenti psichiatri, che hanno studiato il funzionamento mentale dell’imputato, è stata che probabilmente a spingerlo ad uccidere non fu la gelosia adombrata dal pm, ma la consapevolezza di aver perso la donna amata, accompagnata dalla frustrazione per essere stato messo da parte da lei».


Il messaggio

Ma il racconto di Eva Generosi è inquietante. «Il primo messaggio mi è arrivato dal profilo di Charlotte. ‘Ciao bella come stai? Volevo chiederti se fai ancora collaborazione, c’è il mio amico Dave che ha lanciato il suo Onlyfans che sta andando bene e volevo sapere se volevi fare video con lui, io poi gli metto a disposizione il mio telegram, twitter per i vari Tag’. Non solo, mi diceva che mi scriveva lei ‘così capisci che è affidabile e soprattutto mi ha fatta crescere e aiutata molto quindi glielo devo fare come favore’. E già questo è inquietante. Chi ha usato chi? Poi mi ha scritto direttamente dal suo profilo per chiedermi una collaborazione con lui da vendere su Onlyfans, perché ‘aveva bisogno di nuovi contenuti’», racconta a Sabrina Ballatore.

Davide Fontana

Generosi racconta che all’inizio aveva risposto di sì. Ma poi ci ha ripensato: «Ringrazio il cielo che fosse davvero brutto… Avevo 19 anni. Non mi piace esteticamente. Il pensiero che avremmo girato un film hard, con la povera Carol uccisa, fatta a pezzi e nascosta nel congelatore, mi sconvolge ancora. E cosa avrebbe potuto farmi? Un video e basta? Cos’ho rischiato? Non ha scritto solo a me, ma ad altre ragazze». Generosi dice di aver raccontato la storia ai carabinieri. Che ha contattato all’epoca del ritrovamento del corpo, avendo riconosciuto Maltesi dai tatuaggi. Dice che riguardo Fontana ha avuto l’impressione «di una persona banale, senza nulla da dire, uno “basic“, insomma. Il pensiero che fosse lui a scrivermi, quando lei era già morta, mi sconvolge».

L’appello sui social

La ragazza dice di aver scritto un appello sui social network alle ragazze eventualmente contattate da Fontana. Lo ha fatto «per capire se altri sono stati contattati per l’indagine. Se così non fosse restiamo a disposizione: richiamateci, rivedete le carte». Perché i contatti di Fontana potrebbero anche essere importanti ai fini del movente. Per ora l’hanno contattata «due ragazze, che erano state invitate a loro volta a collaborare con Davide e un ragazzo che aveva ricevuto una ‘sua’ risposta che diceva che ‘si era presa una pausa’. E mi hanno inviato lo screenshot di un altro messaggio, datato 1 febbraio, davvero assurdo: voleva fare un video con una coppia in stile tradimento senza Charlotte, che ‘era dal figlio’».

Dopo il delitto

Dopo il delitto, dice, «all’inizio io mi sono presa una pausa, il pensiero di andare a casa di uno sconosciuto mi spaventava. Adesso mi muovo sempre con il mio ragazzo. Con le altre ci sentiamo spesso, abbiamo pianto insieme e siamo ancora terrorizzate: queste motivazioni non rendono giustizia a Carol».

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