Omicidio Carol Maltesi, dopo la confessione il killer si difende: «Morta durante un gioco erotico»

La donna è stata ritrovata a pezzi a Borno nel bresciano una settimana fa. Il 43enne sospettato dell’omicidio è in carcere a Brescia dopo aver confessato ai carabinieri di aver ucciso la ragazza con cui in passato ha avuto una relazione

Davide Fontana nella sua confessione sull’omicidio di Carol Maltesi ha detto agli inquirenti che la 25enne sarebbe morta durante un gioco erotico finito male. Il 43enne ha spiegato di aver colpito la donna con un martello: «poi non ho capito più nulla». Nel corso delle tre ore di interrogatorio prima di essere portato in carcere, Fontana ha aggiunto di aver comprato un congelatore solo dopo la morte della ragazza proprio per nasconderne i resti. Fontana è stato arrestato con l’accusa di aver ucciso Carol Maltesi, 25 anni, in arte Charlotte Angie, milanese nota nel mondo dell’hard. La donna è stata ritrovata fatta a pezzi a Borno nel bresciano una settimana fa. L’uomo, Davide Fontana, ha confessato l’omicidio durante un interrogatorio nella notte con i carabinieri. Il cadavere è stato tenuto in un congelatore, fatto a pezzi e poi gettato in un dirupo. Dove è stato trovato il 21 marzo scorso in alcuni sacchi neri. Nei confronti dell’uomo, residente nel milanese, i carabinieri del Comando provinciale di Brescia e della Compagnia di Breno hanno eseguito alle 4.30 un provvedimento di fermo emesso dal pm di Brescia Lorena Ghibaudo. È accusato di omicidio volontario aggravato, distruzione e occultamento di cadavere.


L’uomo che si è autoaccusato dell’omicidio è un dipendente di banca di Milano. I due erano vicini di casa e avevano avuto una relazione. In una prima versione si riferiva che l’uomo aveva ucciso la 25enne dopo un litigio, per poi decidere di farla a pezzi, nasconderla per un periodo nel freezer di casa a Milano e poi liberarsene a Borno. Charlotte Angie era attesa venerdì 11 marzo, tra le decine di ospiti del Luxy Erotic Festival, una tre giorni al Luxy club di corso Buenos Aires. La donna era alta circa 160 centimetri, pesava 50-55 chili aveva capelli scuri e le unghie delle mani e dei piedi particolarmente curate con l’applicazione di uno smalto di colore violetto con glitter argentati. La donna aveva diversi tatuaggi su tutto il corpo, grazie a questi gli agenti sono stati in grado di riconoscere il cadavere.


La confessione: «Da gennaio nessuno l’ha mai cercata»

Durante l’interrogatorio Fontana ha dichiarato che in questi mesi nessuno ha mai cercato Carol: «Solo la mamma con alcuni messaggi whatsapp e l’ex compagno sempre con messaggi. Al telefono nessuno». Secondo le prime informazioni diffuse dalle agenzie stampa, l’uomo avrebbe confessato l’omicidio, la distruzione del cadavere e il suo occultamento prima che arrivasse il suo legale. Fontana avrebbe rivelato anche altri due dettagli: da gennaio a oggi avrebbe utilizzato il telefono della vittima e pagato l’affitto della sua casa. Secondo Sara Medici, vicina di casa dell’assassino, l’uomo avrebbe anche usato la macchina di Carol in questi mesi: «Lui entrava e usciva facendo finta di niente. Non riesco a credere che la tenesse in casa».

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