Fondo sviluppo e coesione, deliberati 32,4 miliardi fino al 2027: rispettato il vincolo dell’80% di risorse al Sud

Esulta la presidenza del Consiglio: «Contributo determinante alla crescita economica e alla riduzione dei divari territoriali»

Il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile – più conosciuto con il suo acronimo, Cipess -, ha deliberato l’ammontare complessivo delle risorse da destinare all’Fsc, il Fondo sviluppo e coesione. Si tratta di 32,4 miliardi, distribuiti con il vincolo territoriale dell’80% di risorse al Mezzogiorno e del restante 20% alle Regioni del Centro-Nord. Il ciclo di programmazione è quello degli anni 2021-2027, coerentemente rispetto all’articolazione temporale della programmazione dei Fondi strutturali dell’Unione europea. L’Fsc, infatti, è il principale strumento finanziario con cui lo Stato attua politiche di sviluppo economico, sociale e territoriale al fine di rimuovere gli squilibri tra le Regioni italiane. La deliberazione del Cipess è arrivata oggi, 3 agosto, su proposta del ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto. Il quale afferma: «La delibera del Cipess definisce chiaramente il quadro finanziario e l’orizzonte programmatico del Fondo di sviluppo e coesione di competenza regionale, consentendo alle amministrazioni territoriali di disegnare, con il supporto dello Stato, un solido percorso di crescita e di riduzione dei divari territoriali». Adesso, aggiunge il ministro, «si tratta di definire rapidamente le singole delibere per l’assegnazione delle risorse ad ogni Regione, sulla base della definizione in corso della programmazione 2014-2020, della nuova programmazione 2021-2027 e dell’individuazione precisa degli interventi da finanziare, con un chiaro cronoprogramma che ne garantisca la certezza della realizzazione ed il rispetto dei tempi».


Meloni: «Tappa fondamentale per lo sviluppo del territorio»

Anche la leader del governo, Giorgia Meloni, esprime soddisfazione. Nella nota di Palazzo Chigi, viene sottolineato «il contributo determinante – del Fondo – alla crescita economica e alla riduzione dei divari territoriali. Quella di oggi è una tappa fondamentale nel percorso avviato dall’esecutivo per il coordinamento degli investimenti dei territori, finanziati con le risorse della politica di coesione». Nel comunicato diffuso dal Cipess, accompagnato da una scheda tecnica con la ripartizione su base regionale degli importi, è ribadito l’impegno dell’esecutivo «a consentire a ciascuna Regione e Provincia autonoma interessata l’utilizzo di tali risorse al fine di ridurre il peso sul bilancio regionale dell’importo di cofinanziamento regionale dei programmi cofinanziati Fesr e Fse plus 2021-2027». Considerando gli importi lordi, al Sud Italia vengono destinati 26.001.676.730,23 euro, mentre al Centro-Nord 6.363.934.164,77 euro. La Regione che, in termini assoluti, beneficia maggiormente del Fondo di sviluppo e coesione è la Sicilia, con 6.862.465.370,96 euro lordi. Quella che ne riceverà meno, invece, è la Valle d’Aosta, con un ammontare previsto di 36.995.111,30 euro lordi. La differenza è dovuta, chiarisce sempre il Cipess, «a un set di indicatori demografici e socio-economici, che rispetta il vincolo di destinazione territoriale a livello complessivo dell’80% al Mezzogiorno e del 20% al Centro-Nord».


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