Altro che opa di Renzi su Forza Italia, a Firenze il consigliere regionale Sguanci lascia Italia Viva e passa con i forzisti

L’esponente era stato eletto nelle fila del Pd nel 2019, per poi approdare a Italia Viva. Ora un altro cambio, e il consigliere precisa: «Non è stata una scelta utilitaristica, non mi è stato promesso niente»

Un balzo verso il centrodestra che fa sbilanciare il centrosinistra. Maurizio Sguanci, consigliere regionale e presidente del Quartiere 1 di Firenze, eletto tra le fila del Pd nel 2019, ha lasciato Italia Viva per passare tra le fila Forza Italia. Ad annunciarlo è lo stesso partito forzista, che in un tweet comunica: «Benvenuto in Forza Italia al consigliere regionale Maurizio Sguanci. Siamo felici che abbia scelto di aderire al nostro modello di buongoverno, per la crescita ed il lavoro». Sguanci ha spiegato che la scelta di passare a Forza Italia «non è stata una scelta utilitaristica. Non mi è stato promesso niente. Ero presidente del quartiere e mi dimetto. Sedevo nei banchi della maggioranza e da domani siederò all’opposizione. È stata una scelta di campo». La scelta, di fatto, però ha delle ripercussioni. Il Consiglio di quartiere del centro storico verrà sciolto e il sindaco di Firenze, Dario Nardella dovrà nominare un commissario, che avrà l’incarico fino alle elezioni comunali del prossimo anno.


Le polemiche

Un cambio che ha creato forti malumori nel centrosinistra, sia in Toscana, ma anche a livello nazionale. I diversi presidenti di quartiere fiorentini si dicono «indignati» sottolineando che «essere eletti presidenti di quartiere, direttamente dai cittadini, rappresenta una grandissima responsabilità, un impegno quotidiano che deve essere portato avanti con grande serietà, oltre che un onore, un piacere e la soddisfazione di raggiungere risultati utili per le comunità e il territorio. Siamo indignati per la scelta del collega Sguanci, fatta in solitudine ma con gravi ripercussioni sulla collettività, sul funzionamento della nostra istituzione del decentramento fiorentino, strumento di democrazia di prossimità. La sua scelta ha infatti messo in gioco la sopravvivenza di tutto il Consiglio di quartiere 1 per l’ultimo fondamentale anno di lavoro di questo mandato amministrativo», mente il segretario cittadino del Pd Ceccarelli lo ha definito lo «spettacolo peggiore che ci si possa aspettare dalla politica».


Leggi anche: