Il ministro Fratin rivendica il diritto alle lacrime: «E lascio agli psicologi le valutazioni del caso»

L’esponete del governo Meloni dopo il pianto al Giffoni: «Ho fatto fatica a trattenermi»

Il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin è scoppiato a piangere durante l’intervento di una ragazza che ha ammesso di soffrire di eco-ansia. Giorgia Vasaperna ha spiegato all’esponente del governo Meloni che soffre anche di attacchi di panico causati dall’emergenza climatica. Il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha detto che l’atteggiamento del ministro è vergognoso. Lui oggi in un’intervista al Corriere della Sera rivendica il diritto alle lacrime. E a Tommaso Labate spiega che «commuoversi o non commuoversi non è mica una scelta, ovviamente se uno è sincero e non recita. A me è capitato l’altro giorno, rispondendo alle domande dei giovani al Giffoni film festival, di fronte a questa ragazza impaurita per il clima, gli incendi In Sicilia, il suo futuro. E le dico anche un’altra cosa: ho fatto una grandissima fatica a trattenermi e ce l’ho anche fatta, visto che avrei pianto molto di più».


«Avrei pianto molto di più»

Pichetto spiega che non ha nulla di cui pentirsi: «Di che cosa dovrei pentirmi? Di essermi emozionato di fronte a una ragazza che, nel rivolgersi a me, piangeva preoccupata? La risposta è assolutamente no. E poi, tanto per essere chiari: nel privato, in certe situazioni che ti costringono a esserlo, io sono emotivo. Che poi, attenzione, questo non vuol dire lasciarsi sopraffare dall’emozione quando si tratta di prendere le decisioni, al contrario. Eravamo in un dibattito con dei ragazzi al Festival di Giffoni, mica a una riunione al ministero…». Così il ministro respinge l’accusa di emozionarsi senza motivo. E rivendica la sua “normalità”: «Lascio agli psicologi, ché vedo che in giro ce ne sono parecchi, le eventuali valutazioni sul caso. Io però sono così, la scena dell’altro giorno rappresenta niente di più e niente di meno della mia normalità. Sì, se c’è da commuoversi sono uno che si commuove, se c’è da emozionarsi uno che si emoziona. E, mi creda, non lo scelgo io».


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