Emilia-Romagna, l’appello di residenti e imprenditori di Fontanelice: «A 80 giorni dall’alluvione la Sp33 è ancora chiusa, riapritela o fatelo fare a noi» – Il video
L'appello per il ripristino di un tratto fondamentale nei collegamenti tra Bologna e Ravenna
C’è una strada, provinciale, la 33 Casolana, che collega la provincia di Bologna e quella di Ravenna, e che è chiusa da 80 giorni, ovvero da quando a maggio l’alluvione ha piegato l’Emilia-Romagna. Un gruppo di imprenditori e residenti di Fontanelice, dopo la visita del commissario alla Ricostruzione Francesco Figliuolo, ha pubblicato un video su Instagram chiedendo interventi urgenti per ripristinarla oppure di concedere agli imprenditori stessi di pulirla e rimetterla a posto. Secondo le informazioni del Capo di gabinetto metropolitano Sergio Lo Giudice e l’assessore regionale Andrea Corsini l’intervento su quel tratto stradale prevede la spesa di altri 2,1 milioni di euro. «Voglio rassicurare tutti, per quanto possibile in questa difficilissima situazione, che la Regione sta lavorando insieme alla Città metropolitana di Bologna e alla struttura commissariale del generale Figliuolo per ripristinare il più velocemente possibile la strada provinciale 33», ha dichiarato Corsini. «È un’opera in cima alle nostre priorità e appena i fondi stanziati saranno materialmente nelle disponibilità dei territori si potrà partire coi cantieri».
Circola la teoria che il bombardamento della cattedrale di Odessa sia una messinscena. Secondo i canali che hanno diffuso la clip, tratta da una trasmissione andata in onda su Sky News, risulterebbe strano che alcune donne sollevassero dei pezzi di cemento estremamente pesanti con tanta facilità, addirittura portandone diverse quantità in una sola volta neanche fossero forti come il personaggio Hulk della Marvel. Siamo certi che le donne non abbiano sollevato enormi blocchi di cemento, ma ciò non dimostra che il bombardamento della cattedrale sia una messinscena da parte degli ucraini.
Per chi ha fretta:
Il video mostrato online per sostenere la teoria del complotto è a bassa risoluzione.
Dal video ad alta risoluzione si nota che il materiale sollevato dalle donne è simile al polistirolo usato per l’isolamento termico degli edifici.
Alcuni fotogrammi dimostrano che si tratta dei blocchi di materiale isolante.
La cattedrale è stata ricostruita a partire dal 1999 e poi consacrata nel 2010, non risulta strano che siano stati utilizzati materiali così “innovativi” per un edificio inizialmente costruito e consacrato nel 1808.
Analisi
Ecco uno dei post dove viene condiviso il video con tanto di indicazioni:
Dalla cattedrale a Odessa (è territorio dei Russi) bombardata dai cattivoni Russi, le donne super forzute tolgono macerie di blocchi cemento come Hulk!
In questo post viene negato il bombardamento russo, attribuendo le colpe agli ucraini:
Su Twitter è diventato virale un frammento dall’aria di Sky News, dove i presentatori televisivi dai volti addolorati avrebbero parlato dell’attacco delle forze armate russe al tempio.
Ma c’è un problema: nel filmato citato come “prova”, sullo sfondo della cattedrale di Odessa, una donna sta assemblando pesanti lastre di cemento con una mano. In un altro, ha anche un mucchio di cemento.
Si sentono risate nervose in sottofondo.
Peskov, tra l’altro, ha definito le accuse contro la Russia sulla distruzione della cattedrale di Odessa una menzogna assoluta:
Le truppe russe non colpiscono le chiese. Si tratta infatti di missili antimissili, che sono stati lanciati e che hanno distrutto loro stessi questo tempio.
Ecco il post pubblicato dal canale Telegram di Databaseitalia, sito noto nella sezione Fact-checking di Open (ne parliamo qui, qui e qui):
Su Sky News, i conduttori discutono di un presunto attacco della Russia a un tempio. Tuttavia, nel filmato presentato come “prova”, si vede una donna sollevare senza sforzo pesanti lastre di cemento sullo sfondo della cattedrale di Odessa. In sottofondo si sentono risate selvagge.
Il video ad alta risoluzione
La clip diffusa attraverso i social sono di una qualità scadente. Online è possibile recuperare alcune riprese ad alta risoluzione, come quelle scovate dal collega Sam Doak di Logicallyfacts dal sito Rudaw.net:
Materiale isolante
Dalle immagini presenti online, risulta che il materiale raccolto dalle donne sia simile al polistirolo e risulta facilmente attribuibile al materiale isolante utilizzato in edilizia. Nel fotogramma in basso, vediamo un uomo che getta qualcosa in un mucchio di detriti dove sono presenti evidenti pezzi di isolante simile al polistirolo.
Anche in Russia viene usato questo genere di materiale. In questo sito russo un cittadino racconta la sua personale esperienza nell’utilizzo del polistirolo come isolante per la sua abitazione in Siberia:
Dal fotogramma sotto riportato è possibile notare meglio lo strato di isolante e quello utilizzato o per coprire o per farlo aderire alle pareti (nell’immagine abbiamo preso un esempio di un edificio in fase di copertura).
Come può una cattedrale eretta nel 1794 e consacrata nel 1808 a possedere un materiale così innovativo? La risposta è semplice: venne più volte distrutta e ricostruita. L’ultima ricostruzione risale al 1999 e venne successivamente consacrata da parte del patriarca Kirill nel 2010. La presenza di tale materiale risulta del tutto normale.
Conclusioni
Il video non dimostra alcuna messinscena nelle attività di pulizia della cattedrale di Odessa da parte dei cittadini locali. Le donne riprese stavano spostando verso l’esterno del materiale utilizzato come isolante nella struttura.
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