Usa, la soprano russa licenziata per non aver rinnegato Putin fa causa al Met Opera: «Mi hanno diffamata»

Dopo oltre un anno Anna Netrebko ha chiesto 360mila dollari di risarcimento: «Il licenziamento mi ha causato grave angoscia mentale e disagio emotivo»

La soprano russa Anna Netrebko ha fatto causa al Metropolitan Opera di New York e il suo direttore generale Peter Gelb per «diffamazione, mancato rispetto del contratto e altre violazioni legate alla decisione dell’istituzione di licenziarla in seguito all’invasione russa dell’Ucraina». La star mondiale, naturalizzata austriaca, tra le più famose al mondo era stata allontana dal teatro a inizio marzo 2022 per via del suo sostegno a Vladimir Putin. Ad annunciarlo era stato lo stesso Met: «È una grande perdita artistica per noi e per l’opera», aveva dichiarato il direttore generale Gelb. «Anna è una delle più grandi cantanti nella storia del Met, ma con Putin che ha ucciso vittime innocenti in Ucraina, non c’era modo di andare avanti». Ora, dopo oltre un anno, Netrebko ha chiesto circa 360mila dollari di risarcimento per «le prestazioni perse e le spese per le prove», scrive il Guardian. Il Met, ha dichiarato Netrebko, con il licenziamento, le avrebbe causato «grave angoscia mentale e disagio emotivo», ovvero «depressione, umiliazione, imbarazzo, stress e ansia, dolore e sofferenza emotiva». Ma non solo: la soprano sostiene che il teatro e il suo direttore le avrebbero «danneggiato il rapporto con il pubblico, anche incoraggiando le proteste contro le sue esibizioni» e il licenziamento avrebbe, inoltre, «spinto altri teatri e istituzioni culturali negli Stati Uniti a non assumerla». Il 30 luglio scorso Anna Netrebko è tornata a vestire i panni di Aida, dopo il trionfale successo della serata inaugurale all’Arena di Verona.


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