Naufragi al largo di Lampedusa, almeno 30 dispersi. Soccorsi 78 migranti su una barca a vela a Santa Maria di Leuca

La nave della Ong spagnola Open Arms è arrivata a Brindisi: a bordo 194 persone, tra le quali 59 minori

A Lampedusa nella notte di sabato 5 agosto sono sbarcati 57 migranti, e con loro due cadaveri, quello di una donna e di un bambino. Ascoltati dai mediatori dell’agenzia delle Nazioni Unite Oim, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, i sopravvissuti hanno raccontato della presenza di due imbarcazioni al largo di Lampedusa. Sulla prima c’erano 48 persone, solo 45 tratte in salvo, e sulla seconda ce ne erano 42, 14 dei quali recuperati. Il bilancio è quindi di una trentina di dispersi. Entrambe le imbarcazioni sarebbero salpate da Sfax, in Tunisia, giovedì scorso. Sulla prima viaggiavano 48 persone, tre delle quali risultano disperse, una donna e due uomini: il natante sarebbe affondato circa due ore prima dell’arrivo dei soccorsi della Guardia di finanza, 23 miglia a Sud-Ovest di Lampedusa. Altre 28 dispersi sarebbero affondati durante il naufragio dell’altra imbarcazione. I sopravvissuti verranno ascoltati nuovamente dagli agenti della squadra mobile della questura di Agrigento, anche se in queste ore si trovano tutti sotto shock. Sono stati fatti sbarcare nella notte a Molo Favarolo. Con loro c’erano anche i corpi di un bambino di un anno e mezzo e di una donna, entrambi ivoriani, portati nella camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana. Le condizioni del mare nel Canale di Sicilia, a causa del forte vento di maestrale, sono proibitive. Sabato un barchino con venti migranti si è schiantato sulla scogliera di Ponente, un costone roccioso alto oltre cento metri, e i naufraghi sono rimasti bloccati sugli scogli perché le motovedette della guardia Costiera non sono riuscite a recuperarli a causa del mare in tempesta. I naufraghi si trovano ancora lì, dove hanno passato la seconda notte consecutiva. Le motovedette della Capitaneria di porto, già dalla tarda serata di venerdì e per tutta la giornata di ieri, sono rimaste nelle acque antistanti all’insenatura per monitorare il gruppo di migranti, tutti adulti, ai quali sono stati forniti viveri, bottigliette d’acqua e coperte termiche, dopo che è fallito anche il tentativo di trarli in salvo con un elicottero.


Salvataggio in provincia di Lecce

Un’altra operazione di salvataggio condotta dalla Guardia costiera ha coinvolto un’imbarcazione a vela che è stata intercettata a circa 15 miglia dalla costa di Santa Maria di Leuca, in provincia di Lecce. La barca, con 78 persone a bordo, ha lanciato l’allarme per le complicate condizioni meteorologiche, che hanno reso difficili i soccorsi. L’imbarcazione è stata scortata a Santa Maria di Leuca dove i migranti sono stati fatti sbarcare e accolti dai volontari della Croce Rossa e della Caritas. Le persone soccorse provengono da Iran e Iraq, e tra loro ci sono anche donne e bambini. Dopo le operazioni di identificazione i migranti sono stati condotti in uno dei centri di prima accoglienza in provincia di Lecce. Intanto è arrivata enl porto di Brindisi una nave della Ong Open Arms, sulla quale viaggiavano 194 persone di cui 59 minori – 9 sotto i 14 anni – e alcune donne in stato di gravidanza. I migranti provengono da Eritrea, Egitto, Etiopia, Camerun, Senegal e Mali.


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