Ponte sullo Stretto, l’ad Ciucci sul tetto agli stipendi: «La deroga non riguarda i manager»

L’ad della Società Stretto di Messina, Pietro Ciucci: «Per affrontare questo progetto la Società deve poter contare sulle migliori professionalità»

Continua a far discutere l’ipotesi di cancellare il tetto di 240mila euro per gli stipendi per la società incaricata di realizzare il ponte sullo Stretto di Messina, contenuta nell’ultima bozza del decreto Asset e investimenti, che verrà discusso nel Cdm di domani, lunedì 7 agosto. L’ultimo, prima della pausa estiva. L’amministratore delegato della Società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, precisa che l’ipotesi di norma di deroga riguarda l’assunzione di dipendenti, ossia ingegneri ed esperti con le massime competenze. La società incaricata, infatti, assumerà 100 risorse dall’Anas e da Rfi (Rete ferroviaria italiana), aziende per le quali non è previsto il limite. L’ad Ciucci precisa che «non ci sarebbe un costo aggiuntivo per la finanza pubblica». E l’amministratore delegato della Società Stretto di Messina osserva: «È noto che per altre società comparabili dell’area pubblica non si applica il tetto agli stipendi. La società ha ricevuto dal Governo e dal Parlamento il compito di realizzare il Ponte sullo Stretto di Messina, un investimento di oltre 10 miliardi di euro, il più grande investimento italiano degli ultimi decenni e il ponte sospeso più lungo al mondo che sta riscuotendo interesse a livello mondiale». Di conseguenza – conclude Ciucci – «per affrontare questo straordinario progetto la Società deve poter contare sulle migliori professionalità ingegneristiche e tecniche per poter dialogare, negoziare e controllare tutti i soggetti italiani e internazionali coinvolti nella realizzazione che possono contare su organizzazioni di primo livello».


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