Rovereto, 61enne picchiata al parco muore in ospedale. Il sindaco: «Forse si poteva evitare, l’aggressore era già noto». Piantedosi: «Fatto grave, chieste delle verifiche»

Quando è stata aggredita stava attraversando il parco per raggiungere la casa della madre. A dare l’allarme gli inquilini di un condominio vicino

Sembra la cronaca di un omicidio già annunciato quello di Iris Setti, la donna di 61 anni morta in ospedale dopo essere stata picchiata gravemente da un uomo ieri sera, sabato 5 agosto, in un parco a Rovereto in provincia di Trento. L’aggressore, secondo gli investigatori, è un uomo senza fissa dimora di circa 40 anni, ha origini straniere ed era già noto alle forze dell’ordine. Sull’episodio – che si è verificato ieri intorno alle 22.30 nel parco Nikolajevka – indagano i carabinieri sotto il coordinamento della procura di Trento. Dalle prime ricostruzioni pare che la vittima stesse attraversando il parco per poi recarsi sul Lungo Leno, dove vive la madre, quando è stata improvvisamente aggredita dall’uomo. Sono stati gli inquilini di un condominio lì vicino a sentire le urla della donna e dare l’allarme. Alcuni di loro avrebbero raccontato di aver visto la vittima a terra con i pantaloni abbassati e l’aggressore sopra di lei mentre la colpiva in faccia. L’uomo ha provato a fuggire ma è stato fermato poco più tardi dai carabinieri. Ora si trova in stato di arresto con l’accusa di omicidio. Sulla vicenda si è scatenata una certa polemica perché il clochard era già stato attenzionato per aggressioni continue ai cittadini della zona. Ed è intervenuto anche il ministro dell’Interno.


Piantedosi: «Fatto gravissimo, ho chiesto delle verifiche»

«Il barbaro omicidio della donna a Rovereto è un fatto gravissimo. Ho richiesto al Capo della Polizia di disporre ogni necessario approfondimento e una dettagliata ricostruzione della vicenda, anche per capire se c’è stato qualcosa che non ha funzionato». Lo dichiara il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, esprimendo «il più profondo cordoglio». «Questi accertamenti sono doverosi nei confronti della vittima e dei suoi familiari – aggiunge il ministro -. Inoltre, sono necessari anche per capire cosa dobbiamo mettere ulteriormente in campo per assicurare una sempre maggiore protezione dei cittadini. Siamo già al lavoro per presentare a settembre un pacchetto di norme per rafforzare ancora tutti gli strumenti a disposizione delle forze dell’ordine per contrastare i più ricorrenti fenomeni criminali e di insicurezza dei cittadini».


Il precedente

«Siamo provati per il dolore infinito che una tragedia come questa provoca, ma allo stesso tempo vogliamo capire cosa non ha funzionato», ha detto all’Ansa Francesco Valduga, sindaco di Rovereto. Il primo cittadino è arrivato sul luogo dell’aggressione pochi minuti dopo il fatto, avvisato mentre si trovava nel mezzo delle celebrazioni della patrona della città. «Io non voglio accusare nessuno, ma abbiamo bisogno di capire, di fare domande alle quali devono essere date risposte, cioè che cosa in un sistema non funziona», ha aggiunto Valduga. Il 40enne arrestato per l’aggressione di Iris Setti era infatti già noto alle forze dell’ordine. Si tratta della stessa persona che lo scorso anno ha aggredito passanti e carabinieri, sempre a Rovereto, e si era reso responsabile di danneggiamenti in una via della città, camminando sopra alcune automobili. «L’altra volta l’aggressore era stato immobilizzato in pieno giorno e si era riusciti a contenerne la furia – sottolinea il sindaco di Rovereto -. Quindi non possiamo immaginare che ci si limiti ad esprimere il dolore: c’era stato un precedente che dobbiamo capire se poteva evitarci quanto accaduto».

Credits foto: ANSA/Gabriele Margon | Il parco di Rovereto dove Iris Setti è stata aggredita (6 agosto 2023)

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