Non c’è tregua per la Sardegna, decine di incendi e «pericolosità estrema» in gran parte dell’isola – Il video

Allerta rosse in molte aree dell’isola con il presidente della regione che ha dato mandato di aumentare l’operatività della flotta aerea anticendio

Non c’è ancora tregua per la Sardegna dopo che ieri sono scoppiati decine di incendi in tutta l’isola, difficilmente domabili a causa del vento maestrale che ha allargato il perimetro delle fiamme. Anche oggi – come ieri – è allerta rossa in molte aree, stando a quanto si legge nel bollettino della Protezione civile. Pertanto, le condizioni sono tali che laddove dovesse innescarsi un incendio e non venisse affrontato in modo tempestivo, potrebbe raggiungere grandi dimensioni ed essere particolarmente pericoloso. Il presidente della Regione, Christian Solinas, ha allertato il corpo forestale regionale chiedendo di intensificare le indagini su tutta l’isola, soprattutto per «individuare e assicurare alla giustizia i responsabili», e di aumentare l’operatività della flotta aerea anticendio. Oltre a Posada, da cui è partito ieri il primo rogo, ci sono interventi in atto anche nel comune di San Giovanni Suergiu nella località Pos e Salice e nel comune di Gairo, località Su Ilai. I vigili del fuoco fanno sapere che nella notte sono stati fatti 60 interventi tra Nuoro e Cagliari.


I danni

Sono enormi i danni che le fiamme hanno provocato in Sardegna, in particolar modo nella costa nord orientale della regione. Ad oggi, secondo quanto risulta a Coldiretti (Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti), sono centinaia gli ettari di terreno che sono stati distrutti dagli incendi, con conseguenti danni economici e materiali a molte aziende agricole. Tantissimo cibo per gli animali da allevamento è stato ingoiato dai roghi. Colpiti anche i mezzi agricoli, gli impianti di irrigazione, quelli elettrici e di pompaggio. Non ci sono stati morti, ma – stando a quanto si apprende – almeno un vigile del fuoco è rimasto ferito durante le operazioni di spegnimento del camping evacuato al Poetto.

Alte temperature sì, ma anche piromani

«Se certamente il divampare delle fiamme è favorito dal clima anomalo con alte temperature, a preoccupare sono la disattenzione e l’azione dei piromani con il 60% degli incendi che si stima sia causato in Italia volontariamente», spiega Coldiretti all’Agenzia Giornalistica Italia. La Confederazione avverte che «ci vorranno anni prima che le piante da frutto distrutte possano tornare a produrre», senza dimenticare poi i danni ambientali. «Nella lotta agli incendi è determinante la velocità di azione e sono proprio gli agricoltori sul territorio a costituire una rete naturale e diffusa di sorveglianza, senza la quale il conto delle devastazioni sarebbe molto più pesante, ma che li espone anche a gravi rischi, specie in una situazione dove la siccità e le alte temperature favoriscono l’espandersi rapido delle fiamme».

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