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Roma, uomo ferito in casa dalla polizia: spunta l’audio delle telecamere di sorveglianza. L’agente: «Ma è il proprietario di casa?»

13 Agosto 2023 - 09:57 Redazione
Le forze dell'ordine erano state chiamate dai vicini, che pensavano ci fosse un ladro nell'abitazione

Ad aiutare la ricostruzione di quanto avvenuto al secondo piano di via Antonimina alla Romanina, dove un imprenditore di 32 anni è stato ferito da un colpo di pistola sparato da un poliziotto entrato in casa sua dopo un allarme, spunta un file audio e video. L’uomo colpito, Tommaso Ascenzi, aveva infatti installato nel suo appartamento un sistema di video sorveglianza, che ha catturato gli attimi dell’escalation: adesso il materiale è finito negli atti dell’inchiesta aperta dalla Procura. Che ha già iscritto nel registro degli indagati, con l’accusa di lesioni gravi, l’agente che ha sparato il colpo.Gli eventi cristallizzati nel video vengono raccontati da Il Messaggero: a cominciare da quindici minuti in cui il padrone di casa, solo nella sua abitazione, ha avuto uno scatto di rabbia. Nella sua ira avrebbe iniziato a fare dei rumori, uditi dai vicini che hanno provato a contattarlo: non ricevendo risposta, hanno pensato che in casa ci fosse un ladro, e hanno allertato le forze dell’ordine. Tutto è successo mercoledì sera, tra le 22 e le 23: i poliziotti hanno iniziato a battere rumorosamente contro la porta di casa, uno di loro ha intimato: «Fermo! Fermo!». Poi, il colpo di pistola.

Le immagini e gli audio

E la voce di uno dei vicini di casa, che informa gli agenti: «È Tommaso, il padrone di casa…». «Come il proprietario di casa?», risponde un poliziotto. Al momento dell’irruzione, secondo quanto emerge dalle prime ricostruzioni, Ascenzi si era calmato ed era in camera sua a guardare la televisione, al buio. Dopo attimi di silenzio, è proprio lui a parlare: «Che state facendo?», chiede confuso. L’uomo è ferito. Gli agenti spiegano: «Ci hanno detto che c’era un ladro…», e aggiungono di aver provato a contattare il 32enne per telefono, senza risposta. Il poliziotto che ha sparato il colpo, via radio, fa rapporto alla centrale alla fine della registrazione: «La situazione – dice l’agente – ora è tranquilla. Lui mi guardava con fare sospetto e mi è venuto addosso. Era tutto buio non vedevo, avevo la pistola in mano…». Adesso Ascenzi si trova ricoverato nel reparto di terapia intensiva del policlinico Casilino. Da ieri mattina, scrive il Messaggero, respira senza supporti e sta lentamente riprendendo conoscenza. Ma sulla dinamica dell’accaduto permangono alcune zone d’ombra: la squadra Mobile sta procedendo con le indagini, e sono stati eseguiti accertamenti e rilievi nell’appartamento, sotto sequestro dalla notte del blitz. Sono state inoltre disposte le perizie medico-legali, per accertare a quale distanza è stato sparato il colpo di pistola.

«Anche Tommaso verrà ascoltato, quando si riprenderà»

«Anche Tommaso, il mio assistito, verrà ascoltato quando si riprenderà. Adesso non è in grado e la priorità è che si riprenda», spiega l’avvocato Mario Murano, incaricato dai genitori del giovane. «Siamo certi che al loro arrivo la porta era chiusa – aggiunge il legale -. Le perizie tecniche dovranno però chiarire come è stata forzata. A parte questo elemento che per noi è significativo per ricostruire il quadro generale – sottolinea – insieme alla famiglia andremo fino in fondo per accertare le responsabilità: Tommaso è stato colpito al fianco, quindi il colpo è stato sparato ad altezza uomo. Ci stiamo concentrando proprio su questo punto che i poliziotti, intervenuti quella notte, dovranno spiegare. Nulla, nessun elemento, come abbiamo detto fin dall’inizio, verrà trascurato».

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