Porte blindate, allarmi e sistemi di videosorveglianza: come difendersi dall’incubo dei ladri in casa

Cosa fare per rendere la propria abitazione più sicura usufruendo dei bonus statali

Le vacanze dovrebbero essere un momento di relax, e dunque bisogna smorzare sul nascere fonti di stress legate alla casa che si abbandona per qualche giorno. La paura (non del tutto infondata) di molti è infatti quella di trovare l’appartamento svaligiato al ritorno. Secondo un’indagine condotta tra il 7 e il 13 giugno da Emg Different per conto di Facile.it, sono oltre 14 i furti in casa ogni ora, 340 al giorno e più 124.000 in un anno. Il 69% degli italiani – oltre 29 milioni di persone – è spaventato dalla possibilità che qualche malvivente possa entrare in casa, soprattutto durante il periodo estivo. Ma solo 1 su 5 (il 19%) si tutela con una copertura assicurativa specifica.


I rischi di effrazione

Per cercare di rispondere ai propri timori e, quindi, ridurre i possibili rischi di effrazione, i cittadini italiani preferiscono affidare la sicurezza della propria casa a familiari o vicini di casa (il 46%). Circa 3 milioni di persone, prosegue la ricerca, lascia alcune luci accese, mentre circa 2,1 milioni non spengono televisione o radio; 1,3 milioni di italiani si affidano a vigilantes privati. Un italiano su tre si affida infine alla tecnologia: il 29 % sceglie di proteggere casa installando impianti di allarmi o sorveglianza; mentre il 14% ha dotato le finestre di inferriate. Ma quali sono le spese da sostenere per rendere più sicura la propria abitazione?


I bonus statali per rendere la casa più sicura

La Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della piccola e media impresa ha offerto una guida alle spese da fare per rendere la casa più sicura usufruendo dei bonus statali. Una lista di suggerimenti che punta a rasserenare gli italiani, considerando che secondo Eurispes il 26,6% dei maggiorenni ritiene il furto nelle abitazioni una minaccia sul piano della sicurezza. Percentuale che sale al 43,1% se si considerano i dati del Censis. Un’ansia motivata probabilmente dalla crescita dei furti (+17,3%) e delle rapine (+14,2%), due tipologie nelle quali rientrano anche i reati commessi nelle abitazioni, registrata da Eurispes tra il 2021 e il 2022.

Come difendersi

La difesa inizia dalle porte blindate alle inferriate, e l’investimento non è trascurabile. Si può arrivare fino a 6mila euro di costo per una porta blindata di ultima generazione, tutto incluso. Più variabile il prezzo delle inferriate, che varia sensibilmente a seconda della dimensione: una grata fissa in ferro di dimensione media non può costare meno di 5/600 euro. Ma bisogna pensare anche agli allarmi, con l’obiettivo di prevenire gli illeciti, non solo di segnalarli ex post: il costo di un buon sistema anti-intrusione si aggira tra i 2500 e i 3mila euro per tecnologie di fascia medio-alta, e segna un aumento del 10% rispetto agli anni precedenti.

Le detrazioni fiscali

La detrazione fiscale per l’installazione di sistemi di sicurezza è stata confermata dalla Legge di Bilancio 2023: acquistando un nuovo impianto di allarme o videosorveglianza, o sostituendo quello già esistente, sarà possibile usufruire della detrazione fiscale del 50% delle spese sostenute. Il bonus sicurezza sarà disponibile fino alla fine del 2024, e consiste in una detrazione fiscale dell’Irpef che dev’essere ripartita in dieci quote annuali di uguale importo.

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