Evade dai domiciliari per tornare in carcere, il caso di Avellino: «Due mesi infernali: meglio in cella che con mia moglie»

È arrivato anche a minacciare «gravi conseguenze» pur di farsi riportare in carcere dopo appena 60 giorni ai domiciliari in casa

«Ho passato due mesi di inferno, portatemi in carcere». Un 36enne di Montoro, in provincia di Avellino, si trovava da giugno agli arresti domiciliari indagato per spaccio di sostanze stupefacenti, ma ha deciso di uscire di casa solo per costituirsi. Il 36enne si è presentato si è presentato presso la stazione locale dell’Arma dei Carabinieri e si autodenunciato per evasione. Il motivo? L’uomo ha spiegato agli agenti di non sopportare più la convivenza con la moglie, mentre si trovava ai domiciliari. Il 36enne, pensando che con una sola segnalazione di evasione sarebbe comunque tornato ai domiciliari, ai carabinieri ha detto che se fosse rimasto ancora in casa con sua moglie «ci sarebbero state gravi conseguenze». E così è stato trasferito nel carcere di Avellino su disposizione della Procura, dopo la formalizzazione della denuncia per evasione.


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