Spagna, la mossa a sorpresa di Re Felipe: incarico di governo al leader dei Popolari Feijòo

La delusione del premier uscente Pedro Sanchez: si era detto sicuro che il Psoe avrebbe raccolto il sostegno parlamentare necessario a formare un nuovo governo

Toccherà al leader dei Popolari, Alberto Núñez Feijòo, formare il nuovo governo in Spagna. O per lo meno provarci. Lo ha deciso re Felipe VI al termine delle consultazioni svoltesi oggi al palazzo della Zarzuela. La presidente del Congresso Francina Armengol del Psoe, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha affermato che ora si metterà in contatto con il presidente dei Pp per scegliere la data migliore per celebrare il dibattito d’investitura. «Parlerò con lui e prenderò la decisione adeguata», ha affermato Armengol. Dopo il via libera di Santiago Abascal (Vox) e l’appoggio di Coaliciòn canaria e Upn, il capo dei Pp raggiunge quota 172 voti: quattro meno di quelli che gli sono necessari per avere la maggioranza assoluta per conquistare la Moncloa e governare. Nonostante i numeri, l’ex governatore della Galizia, non sembrerebbe, però, aver dubbi sul futuro: accetterà l’incarico e si metterà al lavoro già lunedì prossimo per raggiungere questo obiettivo. Lo ha detto direttamente al re, durante il loro incontro. «Daremo voce agli oltre 11 milioni di cittadini che vogliono cambiamento, stabilità e moderazione con un governo che difenda l’uguaglianza di tutti gli spagnoli», ha ribadito Feijóo. Mentre in conferenza stampa al Congresso dei deputati, ha rivendicato di essere il candidato che «ha vinto le elezioni».


Roadmap di governo

La decisione del re sblocca di fatto la situazione di stallo scaturita dal risultato delle elezioni di luglio che aveva portato, al contrario dei pronostici, alla vittoria “zoppa” di Feijòo. Il Partido Popular aveva conquistato 136 seggi, tornando a essere la prima forza spagnola, ma non raggiungendo la soglia necessaria per conquistare la maggioranza assoluta. In quell’occasione, erano stato i socialisti di Pedro Sánchez (Psoe) a cantare vittoria per il risultato inaspettato: 122 seggi (due in più rispetto alle precedenti elezioni). Ma dopo la decisione di oggi, Sanchez dovrà rivedere le sue convinzioni. Il leader socialista, uscito dalla Zarzuela, aveva infatti affermato che il suo partito sarebbe stato in grado di raccogliere il sostegno parlamentare necessario per rilanciare un governo progressista. «C’è solo una maggioranza parlamentare possibile, una maggioranza progressista guidata dal partito socialista. Non c’è altra alternativa che ricreare un governo di progresso che consolidi i progressi di questi quattro anni», il messaggio di Sanchez. Per Feijoò, invece, che dovrà ottenere i 176 voti per governare, decisiva sarà la scelta dei partiti minori. Dovrà, infatti, corteggiare quelli di ispirazione indipendentista e locale – i 5 voti dei baschi moderati del Pnv potrebbero essere decisivi – che sembrano più propensi a un’alleanza con i socialisti vista, soprattutto, la distanza da Vox. 


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