Pioggia di droni ucraini sulla Russia. Mosca: «Non resteranno impuniti»

Continuano le esplosioni a Kiev. Kuleba: «La presa di Robotyne apre la strada verso la Crimea»

«L’Ucraina non rimarrà impunita». Così Mosca replica agli attacchi dei droni che hanno colpito la Russia a seguito della pioggia di missili e bombardamenti contro Kiev in quello è stato definito «il più grande attacco di droni dall’inizio della guerra». Diverse esplosioni sono state segnalate anche a Odessa. Secondo l’amministrazione militare di Kiev, sono stati abbattuti più di 20 tra missili e droni russi nelle prime ore di oggi 30 agosto. E ci sono stati almeno due morti e un ferito.


Gli attacchi dell’Ucraina

Da parte ucraina sono partiti ulteriori attacchi con droni nella notte che hanno colpito sei regioni russe: Oryol, Bryansk, Ryazan, Kaluga e la regione di Mosca che circonda la capitale russa. Almeno 10 droni ucraini hanno attaccato un aeroporto nella regione occidentale di Pskov, dove è scoppiato un incendio. Quattro aerei da trasporto strategico Ilyushin Il-76 sono stati danneggiati prima che i droni venissero abbattuti, mentre l’aeroporto è stato chiuso assieme a quelli moscoviti di Domodedovo, Vnukovo e Sheremetyevo. Altri tre droni ucraini sono stati intercettati dalla contraerea russa sulla regione di Bryansk, secondo l’esercito russo, e due sulla regione di Oryol, ha detto il governatore Andrei Klychkov. Uno è stato abbattuto nella regione di Rjazan, un altro su Kaluga e un altro nella regione di Mosca. In quelle regioni non si sono registrati danni o vittime.


Kuleba: «La presa di Robotyne apre la strada verso la Crimea»

Intanto, il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che la conquista di Robotyne, nella regione di Zaporizhzhia, apre la strada all’esercito ucraino verso Sud, anche in direzione della Crimea. Parole che il ministro ha detto nel corso della conferenza degli ambasciatori francesi. Il lavoro di un gruppo delle forze armate ucraine «ha permesso a un’intera brigata di attaccare Robotyne e di liberarla dopo settimane di assalti», ha detto. E ha aggiunto: «Dopo averne messo in sicurezza i fianchi, ci siamo aperti la strada verso Tokmak e, infine, Melitopol e il confine con la Crimea». Kuleba ha, infine, ricordato che «in questo momento le Forze armate dell’Ucraina continuano ad avanzare nella controffensiva anche se è estremamente difficile a causa del numero di campi minati e di fortificazioni che è senza precedenti. Droni, elicotteri e aerei russi dominano l’aria. Ma gradualmente ci stiamo riuscendo».

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